Mark Zuckerberg non ha mai nascosto il momento di difficoltà attraversato dall’azienda, così come l’intenzione di recuperare e di trovare una soluzione. E come spesso accade una delle soluzioni adottate dalle aziende per rientrare nei costi è quella di tagliare il personale. Più di 11.000 persone sono state licenziate da Meta nel novembre dello scorso anno e sfortunatamente pare che la revisione in atto richieda del tempo e preveda un’ulteriore riduzione della forza lavoro nelle prossime settimane.
Secondo un rapporto del Financial Times, la società ha ritardato la finalizzazione dei budget per diversi team mentre si prepara ad annunciare un nuovo ciclo di tagli al personale. Ciò ha comportato che i manager non siano stati in grado di pianificare i loro carichi di lavoro così, i progetti che richiedono giorni per essere completati ora richiedono più di un mese, anche nelle aree prioritarie dell’azienda, come il metaverso e la pubblicità.
Qualche settimana fa, il CEO di Meta Mark Zuckerberg ha affermato che il 2023 sarà un “anno di efficienza” per l’azienda. Tuttavia, la valutazione dei dipendenti va nella direzione opposta: i rapporti includono molta disorganizzazione e mancanza di leadership. “L’anno dell’efficienza sta iniziando con molte persone che vengono pagate per non fare nulla“.
Al momento non ci sono stati commenti da parte dell’azienda tanto meno comunicazioni ufficiali.
Il problema dei licenziamenti non è limitato a Meta; diverse grandi aziende tecnologiche stanno affrontano la crisi economica globale e continuano anche con un programma di licenziamenti che spesso interessa un numero importante di persone, come Microsoft, Twitter, Amazon, Google, Spotify e Disney, tra le altre società tech.
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