Meta, la società madre di Facebook e di altre app di social networking, ha ingaggiato una società di comunicazione per lanciare una campagna diffamatoria contro TikTok. Il caso si è svolto negli Stati Uniti ed è stato rivelato dal Washington Post ieri giovedì 31 marzo.
Secondo una fuga di notizie interna, la società Targeted Victory aveva come missione il “lavoro sporco” di eseguire una serie di articoli di opinione, lettere all’editore e persino articoli pubblicitari contro TikTok.
L’idea era quella di avvertire i genitori che TikTok rappresenta un pericolo per i giovani e sono state anche utilizzate argomentazioni secondo cui il social network cinese danneggia la salute mentale degli adolescenti. Con questo, Meta mira a costringere questo pubblico a tornare su Instagram e persino su Facebook.
Le e-mail trapelate mostrano anche che Targeted Victory ha contattato diversi giornali regionali negli Stati Uniti con articoli già pronti che avvertivano dei pericoli dei video virali di TikTok, anche se alcuni di essi provengono da Facebook.
Alla fine del processo, la campagna sembra aver avuto effetto, poiché un gruppo di pubblici ministeri ha finito per avviare un’indagine federale per scoprire i possibili danni mentali che TikTok può causare ai giovani.
Per ora, TikTok non ha commentato la questione. Meta, invece non ha negato di aver pagato la campagna diffamatoria nei confronti del concorrente. Un portavoce ha detto: “Riteniamo che tutte le piattaforme, incluso TikTok, debbano affrontare un livello di controllo coerente con il loro crescente successo”.
Per il momento, l’indagine dei pubblici ministeri non ha fornito informazioni pertinenti, poiché è in una fase iniziale. Ad ogni modo, questa fuga di notizie pubblicata su diverse testate web potrebbe mettere Meta in un altro grande scandalo negli Stati Uniti. Se vuoi saperne di più resta sintonizzato sulle nostre frequenze.