Una causa che accusa Meta di aver cospirato con OnlyFans è ora nota per includere alcune gravi accuse contro i massimi dirigenti. Grazie a un documento giudiziario accidentalmente non secretato, Gizmodo ha appreso che gli intrattenitori per adulti hanno accusato il presidente di Meta per gli affari globali Nick Clegg, il vicepresidente Nicola Mendelsohn e il direttore della sicurezza europea Cristian Perrella di aver preso tangenti per dare a OnlyFans un vantaggio sleale rispetto ai rivali. A sostegno delle accuse, i querelanti hanno condiviso bonifici bancari forniti in forma anonima che sarebbero stati inviati ai dirigenti attraverso una filiale di OnlyFans. L’autenticità dei bonifici non è stata verificata.
Le star per adulti sostengono che OnlyFans abbia cercato di ostacolare i concorrenti inserendo i contenuti in un database di terroristi, provocando un forte calo del traffico. Una causa intentata da FanCentro, un’alternativa a OnlyFans, ha fatto affermazioni simili.
In una dichiarazione, un portavoce ha dichiarato: “Come chiarito nella nostra richiesta di archiviazione, neghiamo queste accuse in quanto prive di fatti, di merito o di qualsiasi cosa che le renda plausibili. Le accuse sono prive di fondamento”. Il proprietario di Facebook e Instagram ha già presentato una mozione per respingere le accuse per mancanza di plausibilità, sostenendo che non può essere ritenuto responsabile anche se i querelanti hanno successo. Decisioni sui contenuti come queste sono protette sia dai diritti di libertà di parola del Primo Emendamento sia dalla Sezione 230 del Communications Decency Act, ha dichiarato Meta nella sua mozione.
OnlyFans ha fatto notare, in un’ulteriore istanza, di aver lasciato “inavvertitamente” i nomi dei leader di Meta non riservati. Ha chiesto alla corte di cancellare il documento in questione. Questo arriva più che in ritardo, ovviamente. Sebbene non sia certo che la causa sopravviva a un attento esame, ora è chiaro quanto siano gravi le accuse.