Meta ha presentato LLaMA, uno strumento di ricerca progettato per aiutare a risolvere alcuni problemi che affliggono gli attuali modelli di linguaggio AI.
Meta ha annunciato lo scorso venerdì 24 febbraio un nuovo modello di linguaggio IA finalizzato alla ricerca. Chiamata LLaMA (Large Language Model Meta AI), la nuova tecnologia sarà condivisa con esperti del settore, secondo quanto riferito dall’azienda.
Secondo Meta, LLaMA sarà messo a disposizione di alcune università, ONG e laboratori industriali con l’obiettivo di “democratizzare l’accesso a questo campo importante e in rapida evoluzione” e aiutare a risolvere i problemi dei modelli linguistici di intelligenza artificiale.
Bisogna sottolineare che questo non è uno strumento con cui gli utenti possono parlare come ChatGPT o Bing Chat, ma piuttosto uno strumento di ricerca che Meta ha progettato, come accennato, con l’intento che gli esperti lo utilizzino per risolvere alcuni dei problemi che affliggono gli attuali modelli di linguaggio AI.
Il nuovo strumento è in realtà l’unione di quattro modelli, uno dei quali è un “grande linguaggio fondamentale di nuova generazione“.
L’iniziativa di Meta di lanciare LLaMA segue la tendenza del mercato dopo il lancio di ChatGPT. Le cosiddette big tech si stanno muovendo per presentare le loro soluzioni di intelligenza artificiale, come sta facendo ad esempio anche Google con Bard sebbene con un inciampo non trascurabile, nel tentativo di non lasciare troppo campo a Microsoft, che invece sta raccogliendo ciò che ha seminato con la partnership con OpenAI dal 2019 ad oggi. Come è immaginabile, nessuno ha intenzione di rimanere fuori dai giochi, anche se bisogna sottolineare che Meta non è nuova a questo tipo di tecnologia.
L’annuncio di Meta dovrebbe rappresentare una buona notizia per le istituzioni più piccole che vogliono eseguire test su questi sistemi, ma forse non significa molto per i ricercatori solitari per i quali tali apparecchiature sono fuori portata.