Ottavo trimestre consecutivo in declino per il mercato PC, ma segnali di speranza all’orizzonte: Gartner prevede un cambiamento positivo Imminente nel settore.
Il terzo trimestre del 2023 ha visto una continua flessione nel mercato PC, con una diminuzione del 9% su base annua nelle spedizioni, secondo l’ultima analisi condotta dalla società di ricerca Gartner. Questo rappresenta l’ottavo trimestre consecutivo di declino, un periodo che ha preoccupato produttori, rivenditori e analisti.
Tuttavia, non tutto sembra perduto. Gartner, leader nel fornire analisi approfondite di mercato, suggerisce che potremmo aver raggiunto il punto più basso di questa tendenza al ribasso. E sorprendentemente, le indicazioni suggeriscono una possibile ripresa imminente, ben prima delle aspettative iniziali. Vale la pena notare che, in contrasto con questa opinione, gli analisti di IDC avevano previsto una ripresa solo nel 2024.
Un barlume di speranza proviene da un aumento della domanda nel settore educativo, anche se questo è stato controbilanciato da una diminuzione della domanda nel settore lavorativo. Un altro segnale positivo proviene dai livelli di inventario, che stanno ritornando a livelli quasi normali, suggerendo una potenziale stabilizzazione del mercato.
Nel frattempo, Lenovo emerge come un chiaro vincitore nel panorama attuale. Con un totale di 16,146 milioni di PC spediti nel Q3 2023, ha non solo mantenuto, ma anche aumentato la sua quota di mercato al 25,1%. Questo, nonostante abbia registrato un calo del 4,4% rispetto all’anno precedente. HP segue da vicino, mostrando una crescita notevole del 6,4%. Al contrario, Dell ha subìto una contrazione significativa del 14,2%.
Guardando ad altri protagonisti del mercato, le cifre mostrano risultati contrastanti. Apple ha subito un forte colpo, con un calo impressionante del 24,2%. Questo decremento sembra essere una diretta conseguenza delle forti spedizioni registrate nel Q3 2022, in seguito alla fine dei lockdown nelle aziende cinesi. ASUS e Acer, invece, hanno visto contrazioni del 11,5% e del 2,4%, rispettivamente.
La situazione non è diversa quando si guarda alla regione EMEA, con una contrazione del mercato del 3,6%. La combinazione di fattori come l’aumento dei tassi di interesse, l’inflazione crescente e l’instabilità socio-politica ha avuto un effetto diretto, frenando la domanda sia nel settore business che tra i consumatori.