In Massachusetts si sta studiando la possibilità di vietare la compravendita dei dati personali di localizzazione provenienti dai dispositivi mobile dei consumatori al fine di tutelare la privacy degli utenti. Se la proposta di legge, nota come Location Shield Act, venisse approvata, farebbe del Massachusetts il primo Stato a vietare le transazioni di dati di localizzazione.
Anche in altri Stati negli USA i funzionari si sono occupati della questione della privacy legata alla raccolta ed alla compravendita di dati di localizzazione, ma nella maggior parte dei casi ci si è soffermati sulla necessità di avere il consenso dei consumatori. In questo caso invece si andrebbe decisamente oltre, anche per tutto ciò che ne deriverebbe. Questa protezione si applicherebbe sia alle persone che vivono in Massachusetts sia a quelle che vi transitano. Questo dettaglio non è di poco conto, poichè potrebbe riguardare anche un’altra questione che attualmente divide gli americani, ovvero il diritto all’aborto. La legge prevede anche l’obbligo per le forze dell’ordine di avere un mandato per poter accedere ai dati di localizzazione dello smartphone di un utente. Si tratta dunque di una proposta articolata e che potrebbe influire in molti modi sulla privacy dei consumatori in Massachusetts.
Ricordiamo che i dati di localizzazione nella maggior parte dei casi vengono raccolti attraverso le applicazioni per smartphone, che sia l’app del meteo o quella del supermercato, del negozio o e-commerce in cui facciamo gli acquisti, e in buona parte dei casi vengono poi ceduti a società terze a scopi pubblicitari. Questo ha dato vita ad un vero e proprio settore commerciale che è diventato così importante da generare 16 miliardi di dollari nel 2022.
La proposta del Massachusetts, se approvata, rappresenterebbe un importante passo avanti nella tutela della privacy degli utenti e potrebbe fare da apripista per altri Stati USA e altre nazioni. Sarà dunque molto interessante seguire lo sviluppo della vicenda.