Questo è il MacBook Pro nel quale abbiamo sperato per anni: una macchina velocissima che abbatte i vecchi ricordi e le discutibili scelte del passato recente in favore di nuove e apprezzate caratteristiche. Per esempio? Dei veri e propri tasti funzione, uno schermo Liquid Retina XDR, porte realmente utilizzabili e prestazioni garantite dal chip M1 Pro. Il fatto che questa macchina venga superata solo dalla versione M1 Max è stupefacente.

Design

Il MacBook Pro del 2021 è senz’altro bello da vedere. Rimanda con la memoria ai portatili Apple prima dell’era della Touch Bar, prende tutto quel che gli utenti amavano dei precedenti MacBook Pro e scarta il resto. Ciò implica il benvenuto (e tardivo) ritorno del MagSafe e un trio di porte Thunderbolt/USB 4 (due sul lato sinistro e una sul destro), un jack cuffia  da 3,5 mm, uno slot per le schede SDXC e una porta HDMI 2.0 (anche se l’HDMI 2.1 avrebbe rappresentato una scelta migliore), oltre a una tastiera nera opaca con meccanismo a forbice dotata di una fila di veri tasti funzione (niente più Touch Bar) e di un tasto di accensione con Touch ID per l’accesso rapido con l’impronta digitale.

Come nei precedenti MacBook Pro, la tastiera retroilluminata è completata da un grande trackpad Force Touch e da un sistema stereo a sei altoparlanti. Il MacBook Pro offre anche uno schermo Liquid Retina XDR da 16,2” con la tecnologa miniLED del Pro Display XDR da 5.599 € e la stipa in un laptop. Lo schermo ha anche dei bordi più sottili su tre lati rispetto a prima, il che vuol dire che la nuova fotocamera FaceTime 1080p risiede ora in una tacca posta in cima. Si tratta di una scelta controversa che può inficiare le app che impiegano l’intera barra del menu per le opzioni, ma siamo sicuri che gli sviluppatori si adatteranno presto.

Il nuovo MacBook Pro appare indubbiamente più corposo e pesante dei vecchi modelli, con un peso di 2,1 kg in versione M1 Pro e di 2,2 kg per  la variante M1 Max. Ciò rende questo laptop rispettivamente 100 g e 200 g più pesante dei suoi predecessori ed è anche più spesso, dato che misura 1,68 cm rispetto agli 1,62 della generazione precedente.

Caratteristiche tecniche

Il MacBook Pro da 16” del 2021 è disponibile con una gamma lievemente confusionaria di configurazioni. Il modello d’ingresso da 2.849 € vanta un M1 Pro con una CPU a 10 core e una GPU a 16 core, 16 GB  di memoria e 512 GB di archiviazione su SSD. La versione intermedia offre una CPU a 10 core, una GPU a 16 core e 1 TB di archiviazione a 3.079 €. In cima alla gamma c’è il modello da 3.949 € con il chip M1 Max dotato di CPU a 10 core, GPU a 32 core, 32 GB di memoria e 1 TB di archiviazione. Ci sono poi le opzioni per la personalizzazione che consentono di operare delle aggiunte e vanno dai 64 GB di memoria unificata agli 8 TB di archiviazione. È anche possibile scegliere un chip M1 Max con una GPU a 24 core. A differenza delle precedenti 
generazioni di MacBook Pro, non bisogna preoccuparsi troppo di compromettere le prestazioni scegliendo il modello da 14,2”: sono virtualmente identiche su tutta la gamma, eccezion fatta per il modello da 2.349 € che contiene un più modesto chip M1 Pro con una CPU a 8 core, una GPU a 14 core e 512 GB di archiviazione. Tutti i nuovi MacBook Pro sono inoltre equipaggiati con il Neural Engine a 16 core di Apple per l’apprendimento automatico e altre operazioni di calcolo intensive come il fotoritocco e il montaggio video.

Prestazioni

Sebbene il chip M1 del MacBook Air, del MacBook Pro da 13”, del Mac mini dell’anno scorso e dell’iMac da 24” di quest’anno offra molta potenza per le operazioni di tutti i giorni, tali computer avevano anche delle limitazioni: poche porte, un’espandibilità minima e prestazioni grafiche ridotte per i compiti intensivi per la GPU come il montaggio video e i giochi. Questa volta non ci sono limitazioni di queso tipo.

Durante tutti i benchmark abituali, il chip M1 Pro all’interno del laptop in prova è andato avanti spedito con un rumore delle ventole prossimo allo zero. Laddove il MacBook Pro da 13” equipaggiato con M1 era stato in grado di completare il test con Handbrake (in cui si transcodifica un filmato 4K da 30 minuti) in poco più di 23 minuti, l’M1 Pro ha terminato lo stesso compito in 8 minuti e 40 secondi. Nel test condotto con DaVinci Resolve con un filmato ricco di effetti l’M1 Pro ha davvero brillato, con una valutazione media di 10 minuti e 57 secondi, in luogo dei quasi 29 minuti impiegati dal normale M1. Per dare un contesto più chiaro ai numeri, un iMac da 27” provato in precedenza aveva impiegato 13 minuti e 28 secondi con Handbrake (5 minuti più lento dell’M1 Pro) e aveva completato il test con DaVinci Resolve in 6 minuti e 30 secondi (circa 4 minuti più velocemente), ma si trattava di un modello altamente personalizzato con un Intel Core i9 a 10 core e 3,6 GHz, 32 GB di memoria e una scheda grafica AMD Radeon Pro 5700 XT con 16 GB di memoria video per un prezzo complessivo superiore a 5.200 €.

L’M1 Pro non ha deluso neanche nei test con i giochi, con un frame rate medio pari a 83 fps nel test a 1920×1080 con Rise Of The Tomb Raider in confronto ai 24 fps ottenuti dall’iMac da 24” equipaggiato con un M1 a 8 core a 3 GHz e ai 59 fps raggiunti dal suddetto iMac Intel da 27”. Le prestazioni non si misurano però solo in potenza pura, ma anche in usabilità e il nuovo MacBook 
Pro la offre in quantità. È incredibilmente veloce nell’avvio da spento, le app vengono lanciate praticamente all’istante (di solito è sufficiente un rimbalzo dell’icona dell’app nel Dock) e la batteria garantisce una buona autonomia. Apple afferma che il MacBook Pro da 16” resiste solitamente per 21 ore tra una ricarica e l’altra durante la riproduzione dei filmati e per 14 ore quando si naviga in rete senza fili. La macchina diventa inoltre raramente molto calda, aiutata in parte dall’architettura interna di raffreddamento ridisegnata e da un rapporto “prestazioni per  Watt” molto più elevato rispetto ai chip Intel.

Le conclusioni finali non bastano

Anche le altre migliorie apportate da Apple al MacBook Pro sono le benvenute. Non ci si ritrova più a urlare per la frustrazione ogni volta che si tocca accidentalmente la Touch Bar durante le sessioni di digitazione e il feeling migliorato della tastiera offre un feedback assai superiore, il che rende meno faticosa la scrittura prolungata. Abbiamo indubbiamente trovato più facile la digitazione sulla tastiera e, con i pulsanti funzione fisici sempre a portata di mano, non capita più di guardare con perplessità la Touch Bar cercando di capire cosa facciano le varie opzioni. Avviando un film o un video musicale, lo schermo Liquid Retina XDR e il sistema sonoro migliorato si rivelano una vera gioia da vedere e ascoltare. I film 4K HDR sono grandiosi con neri perfetti e colori ricchi e brillanti, mentre l’eccellente uscita audio propone dialoghi ed effetti sonori cristallini.

Lo schermo ProMotion a 120 Hz (una primizia assoluta per il Mac) è inoltre luminosissimo, con i suoi 10.000 miniLED che raggiungono 1.000 nit di luminosità media e producono un miliardo di colori. Il MacBook Pro supporta anche più schermi esterni rispetto ai laptop Apple equipaggiati con M1. I MacBook Pro con M1 Pro supportano due schermi esterni fino a 6K, mentre le versioni M1 Max possono gestire tre schermi 6K e una TV 4K a 60 Hz in contemporanea. Il MacBook Pro è sempre stato il laptop Apple a cui puntare per avere più potenza e prestazioni. Nonostante il normale M1 abbia reso questo assioma discutibile per la maggior parte degli utenti, il nuovo MacBook Pro offre comunque potenza sufficiente per stupire e addirittura sconcertare.

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