Poco più di un anno fa, Apple ha deciso di interrompere la vendita dei suoi prodotti fisici in Russia per protestare contro la decisione di Vladimir Putin di invadere l’Ucraina. Come spesso accade, il Cremlino ha liquidato questa piccola seccatura sostenendo che la propria versione dell’iPhone sarebbe stata in grado di soddisfare i clienti locali. Se guardiamo indietro all’anno, dobbiamo ammettere che si sbagliavano.
L’AYYA T1 è uno smartphone Android 11 con processore MediaTek Helio P70 a 2,1 GHz. Ha 4GB di RAM e 64GB di memoria. Solo sulla carta, è difficile immaginare che un utente di iPhone passi volentieri a questo dispositivo prodotto da Rostec, una holding russa che opera principalmente nell’industria della difesa.
Vedomosti, un quotidiano finanziario di Mosca, lo conferma: la controparte russa dell’iPhone è un vero e proprio flop. Il giornale sostiene che delle 5.000 unità prodotte ne sono state vendute solo 905, pari al 18% dello stock disponibile. Come afferma un analista locale, si tratta di “un errore statistico” in questo Paese di 146 milioni di persone dove ogni anno vengono venduti più di 24,5 milioni di smartphone.
La versione russa dell’iPhone ha venduto meno di 1000 unità
Tuttavia, i rivenditori hanno fatto di tutto per convincere il pubblico, con promozioni consecutive e tagli di prezzo. Così, nel marzo 2023, l’AYYA T1 viene venduto all’equivalente di circa 140 euro. Le autorità del Cremlino possono consolarsi di questo fallimento commerciale dicendo che circa 2.000 agenti delle forze dell’ordine e varie istituzioni pubbliche utilizzano versioni appositamente protette del T1. Esse girano su un proprio sistema operativo, Aurora OS, basato su Sailfish.
Le informazioni sulle scarse vendite della versione russa dell’iPhone non sarebbero mai state pubblicate se il Cremlino non avesse deciso di vietare l’uso degli smartphone Apple ai funzionari governativi. I funzionari ritengono che gli iPhone rappresentino una minaccia per la sicurezza e possano essere utilizzati a fini di spionaggio.