PayPal e Rete del Dono hanno annunciano i risultati della settima edizione dello studio “Donare 3.0”, commissionato a BVA Doxa con l’obiettivo di studiare la diffusione delle donazioni tra gli italiani, identificando eventuali barriere, abitudini o atteggiamenti che caratterizzano il comportamento degli utenti del Belpaese.
La ricerca conferma per il 2020 il trend positivo già evidenziato nelle edizioni precedenti, con l’82% degli italiani che dichiara di aver effettuato qualche forma di donazione, e circa la metà che lo fa con una buona regolarità.
Si nota, però, un ricambio generazionale sul totale delle donazioni: contrariamente al 2019, anno in cui i donatori più attivi erano i più adulti, nel 2020 gli italiani più generosi sono i più giovani. Tra chi dona più spesso troviamo infatti la fascia degli under 40 (84%) davanti agli over 55 (79%) – anche se è quest’ultimo cluster a donare con maggiore frequenza a più associazioni (73%, contro il 59% degli under 40).
I progetti a cui la maggior parte degli italiani ha dedicato le proprie donazioni sono quelli legati alla salute, seguiti dalla tutela dell’ambiente e degli animali, dall’assistenza sociale e dall’assistenza ai disabili. Interessanti i dati di donazione per l’arte e l’educazione/formazione, con i Millennial che donano il doppio dei Baby Boomer.
Per quanto riguarda il tipo di donazione, il gesto di generosità preferito rimane il regalo solidale (70%), seguito dalla donazione ad associazioni (63%) e dal Crowdfunding (19%).
Lo shift digitale indotto dalla pandemia ha avuto ripercussioni anche sulle modalità di donazione: nel 2020 1 donatore su 3 ha utilizzato strumenti digitali per fare beneficienza (contro il 22% del 2019) – raggiunto quindi il contante, che è crollato al 34% (contro il 44% nel 2019).
Analizzando la suddivisione delle donazioni online, gli italiani scelgono quasi esclusivamente la sicurezza di PayPal, che ha il 70% di penetrazione, pari merito alla carta di credito.
Ma quali sono le principali barriere alla donazione? Le persone che non donano dicono che uno dei motivi potrebbe essere la mancanza di trasparenza nell’utilizzo dei fondi (51%) o la crisi economica che ha colpito duramente molti italiani quest’anno (47%).