L’amministrazione Biden vieta la vendita di software antivirus Kaspersky negli Stati Uniti a causa di presunti legami con il governo russo. I clienti attuali non potranno più ricevere assistenza a partire da settembre.
L’amministrazione Biden ha deciso di vietare a Kaspersky Labs di vendere i suoi prodotti antivirus negli Stati uniti. Il divieto di vendita dei software parte da luglio e da fine settembre non potrà più fornire assistenza ai clienti attuali.
L’azienda russa è stata più volte oggetto di domande sulla sicurezza nel corso degli anni. Nel 2022 la Federal Communications Commission ha inserito Kaspersky nella lista nera, ovvero un elenco di aziende che presentano rischi per la sicurezza nazionale. Già 2017, l’uso dei prodotti della società era stato vietato alle agenzie federali statunitensi. L’azienda ha attirato anche l’attenzione dei vertici della sicurezza informatica del Regno Unito ed è stata bandita in Canada alla fine dello scorso anno.
La motivazione di tale decisione risiederebbe nei legami dell’azienda con il governo russo che la rendono un rischio per la sicurezza nazionale, con la possibilità di installare malware, raccogliere informazioni privilegiate o trattenere gli aggiornamenti software sui computer americani. Il Segretario al Commercio degli Stati Uniti Gina Raimondo ha annunciato il divieto nel corso di un briefing. I rivenditori che violeranno il ban saranno sanzionati e potranno essere avviati procedimenti penali a loro carico; gli utenti invece non saranno multati, ma riceveranno un avviso a non utilizzare più software.
Kaspersky ha risposto dichiarandosi completamente indipendente e senza legami con il governo russo; ha affermato che le sue attività non minacciano in alcun modo la sicurezza degli Stati Uniti. Secondo la società la decisione del governo USA è stata presa basandosi sull’attuale clima geopolitico piuttosto che in base ad una valutazione sull’integrità dei prodotti e dei servizi offerti e si dice pronta a far valere le sue ragioni in sede legale.
A partire dall’amministrazione Trump sono stati diversi gli ordini emanati per bloccare o limitare l’accesso a tecnologie e software da Paesi considerati “ostili”. Nel 2020 il governo ha cercato di vietare TikTok e WeChat perché le app di proprietà cinese potevano rappresentare un rischio per la sicurezza. L’azione è stata annullata nel 2021, ma ha dato il via a una revisione che è culminata nella legislazione firmata da Biden in aprile, che potrebbe costringere TikTok a trovare un nuovo proprietario per continuare a operare negli Stati Uniti.