IPTV: le autorità taiwanesi hanno scoperto che i server di un’importante piattaforma cinese di streaming di contenuti pirata si trovavano in territorio statunitense.
Il direttore di UnblockTech, un produttore cinese di box per lo streaming di contenuti pirata, è stato arrestato dalle autorità di Taiwan. Sebbene il suo arresto renda impossibile l’accesso al popolare servizio dalla Cina o da Taiwan, esso rimane disponibile altrove. Infatti, i server dell’azienda sono principalmente basati negli Stati Uniti.
UBox, il box IPTV di UnblockTech, è utilizzato in quasi un terzo delle famiglie della Repubblica Cinese. Fornisce l’accesso a migliaia di ore di contenuti di 72 servizi di streaming legali. Dopo una lunga storia di indulgenza nei confronti dei pirati, Taipei ha iniziato a dare un giro di vite poco dopo le Olimpiadi di Tokyo.
Hollywood si lamenta dei pirati cinesi, ma i server si trovano nei USA
In seguito alle denunce degli studios hollywoodiani e agli scandali che hanno collegato personaggi pubblici allo streaming illegale, le autorità hanno arrestato il responsabile del principale servizio IPTV per “massiccia violazione del copyright”. È accusato di aver ottenuto film e programmi televisivi protetti da copyright e di averli riprodotti illegalmente in streaming attraverso server ospitati all’estero, in questo caso negli Stati Uniti. Questo è un po’ una macchia sul record, dato che Washington dovrebbe essere irreprensibile nella sua lotta contro la pirateria e pubblica spesso lunghi elenchi di siti che violano la legge.
Le operazioni condotte a Taiwan non hanno trovato eco nel Paese dello Zio Sam, che è il primo Paese interessato dal furto di contenuti. Secondo TorrentFreak, “le risorse di rete che consentono la pirateria di massa a Taiwan, di cui si lamentano i detentori dei diritti statunitensi, sono direttamente collegate a società statunitensi”, ovvero Cloudflare e FDCServers. Ironia della sorte, mentre i servizi UBox non sono più accessibili dagli IP cinesi, sono ancora attivi sugli indirizzi statunitensi.