TSMC avvia la produzione del chip a 3nm destinato all’iPhone 16, promettendo innovazioni nel campo delle prestazioni e dell’efficienza energetica.
Le notizie che emergono dall’industria dei chip gettano una luce su quella che potrebbe essere la prossima evoluzione nel mondo degli smartphone, e in particolare nel cuore tecnologico degli iPhone. TSMC ha innescato un fervore tra gli appassionati e gli addetti ai lavori, avviando la produzione del chip a 3 nanometri che equipaggerà alcuni modelli della futura serie iPhone 16, prevista per la fine del 2024.
Le informazioni dettagliate, rese pubbliche il 13 ottobre, evidenziano un salto tecnologico e di efficienza notevole. Il chip, che utilizza la tecnologia N3E, si preannuncia come un gigante in miniatura, proiettando Apple e i suoi dispositivi verso orizzonti sempre più avanzati sotto il profilo tecnico e prestazionale. L’N3E rappresenta la seconda generazione del processo produttivo a 3 nm di TSMC, una tecnologia che va a sostituire la precedente N3B, integrata nei chip A17 Pro della serie iPhone 15, appena svelata da Apple.
Questa mossa di TSMC, e di conseguenza di Apple, non è solo un’innovazione sotto il profilo tecnologico, ma anche strategico. In un periodo in cui la competizione nel segmento dei semiconduttori si fa sempre più feroce, l’avvio della produzione di chip basati sul processo produttivo di seconda generazione mira a soddisfare le esigenze non solo del gigante statunitense ma di tutti i clienti di TSMC. La concorrenza, rappresentata anche da gigante come Samsung, è notevole. L’azienda sudcoreana, infatti, sta sviluppando un proprio processo produttivo che ambisce a rivaleggiare con quella di TSMC sul mercato.
Dal punto di vista squisitamente tecnico, il nuovo chip non porta solo notevoli miglioramenti in termini di miniaturizzazione. È previsto un miglioramento delle prestazioni del 5% tra le due generazioni tecnologiche, unitamente a una riduzione del consumo energetico che arriva fino al 10%, con una conseguente potenziale crescita della durata della batteria dei dispositivi che lo integreranno. Per TSMC, il futuro della tecnologia a 3 nm non è soltanto un traguardo ma un solido punto di partenza: si stima che rappresenterà tra il 4 e il 6% delle vendite totali dell’azienda già quest’anno, con una proiezione che potrebbe amplificarsi nel 2024 grazie agli ordini da parte di un numero maggiore di OEM.
Le attese ora sono tutte rivolte al 2024 e all’iPhone 16. Secondo Jeff Pu, tutti e quattro i modelli di iPhone 16 saranno equipaggiati con i chip A18, basati proprio sul processo N3E di TSMC.