Apple integra ChatGPT di OpenAI su iOS 18 ma punta a sviluppare la propria tecnologia IA in futuro. Ecco cosa aspettarsi dalla WWDC e dal futuro dell’intelligenza artificiale su iPhone.

Nel 2008 Sam Altman saliva sul palco della conferenza mondiale di Apple per gli sviluppatori per presentare il suo software di localizzazione, Loopt. 16 anni dopo molte cose sono cambiate. Altman, fondatore e CEO di OpenAI, ha fatto parecchia strada, ed ora è Apple a cercare il suo aiuto per fare passi avanti nel campo dell’intelligenza artificiale generativa. L’integrazione di ChatGPT nel sistema operativo di iPhone sarà il fulcro della prossima conferenza degli sviluppatori, anche se sembra improbabile che Altman salga sul palco durante il keynote della WWDC.

Grazie a questo accordo, OpenAI avrà accesso a un pubblico vastissimo, ovvero centinaia di milioni di utenti Apple, mentre per l’azienda di Cupertino è l’opportunità per integrare nel proprio ecosistema la tecnologia AI più avanzata. Apple già offre diverse funzioni AI, sia integrate nei suoi dispositivi che basate sul cloud. Inoltre, sta implementando l’intelligenza artificiale nel suo assistente digitale Siri e in Safari, ma il suo chatbot non è ancora al livello dei migliori del settore.

Apple vede comunque questo accordo con OpenAI come una soluzione temporanea, fino a quando non sarà pronta con la propria tecnologia. La collaborazione con OpenAI rappresenta, in ogni caso, un passaggio fondamentale, che porterà a una “relazione a breve e medio termine”, ha detto Dag Kittlaus, veterano del settore e co-fondatore di Siri prima che fosse acquisita da Apple. Nel frattempo, è certo che “Apple lavorerà sodo per sviluppare le proprie competenze in questo campo”.

Apple ha necessità di dimostrare a consumatori, sviluppatori e investitori la sua capacità di crescere anche nell’era dell’intelligenza artificiale, accusando l’aumento della pressione dal calo dei ricavi nel business suo principale in cinque dei sei trimestri precedenti.

Chatbot di terze parti sono opzionali

Secondo quanto riportato da Bloomberg, la decisione di collaborare con OpenAI non è stata presa alla leggera da Apple. Ci sarebbero state resistenze da parte da alcuni dirigenti, in parte per una sorta di avversione all’integrazione di un chatbot nel software di Apple, in parte per la preoccupazione per i potenziali danni alla reputazione che potrebbe causare. Apple ha però concluso che i consumatori si aspettano tecnologie all’avanguardia anche sui loro iPhone. Esternalizzare la funzione chatbot potrebbe permettere ad Apple di “prendere le distanze” da eventuali controversie offrendo allo stesso tempo l’intelligenza artificiale, ma come servizio opzionale, lasciando dunque ai consumatori la scelta se utilizzarla o meno.

Apple è anche in trattative con Google per incorporare Gemini nei suoi sistemi operativi, negoziando accordi caso per caso. L’obiettivo è offrire ai consumatori la possibilità di scegliere tra vari chatbot di terze parti, una scelta che è stata fatta in relazione alle difficoltà riscontrate nella propria ricerca e sviluppo sull’intelligenza artificiale. Ricordiamo che per potenziare l’IA su iPhone e Mac Apple ha acquisito la startup canadese DarwinAI.

Funzioni AI in iOS 18

In iOS 18, il lavoro di Apple sui LLM è concentrato principalmente sulle nuove funzionalità di Siri, che funzioneranno sul dispositivo, diversamente dalle capacità di AI più avanzate che saranno supportate dai server cloud, dove probabilmente entrerà in gioco la tecnologia di OpenAI.

L’aggiornamento di Siri dovrebbe essere solo una parte della più ampia strategia di intelligenza artificiale di Apple, che includerà anche funzioni come la trascrizione e il riassunto di memo vocali, risposte automatiche ai messaggi, editing avanzato delle foto e emoji generati dall’AI. Apple creerà un “intelligence report” per rassicurare gli utenti sulla privacy dei dati.

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Carolina Napolano
La tecnologia, roba da donne: ecco la blogger per promuovere il lato rosa della tecnologia.