Instagram viene accusata di incoraggiare i disordini alimentari e psicologici negli adolescenti.
Instagram sta affrontando una causa negli Stati Uniti per aver presumibilmente incoraggiato pratiche legate ai disturbi alimentari come l’anoressia, la bulimia e dismorfofobia del corpo dei suoi utenti adolescenti, in particolare Alexis Spence, giovane di 19 anni che accusa il social network.
Secondo l’autrice, la piattaforma agisce “in modo coerente per indirizzare i suoi prodotti ai bambini”, rafforzando il fatto che l’azienda ignora i possibili effetti negativi di questi annunci su bambini e adolescenti. La denuncia si basa su diversi documenti interni di Facebook trapelati lo scorso anno che evidenziano gli impatti negativi su queste fasce d’età.
Secondo gli avvocati di Spence, la giovane ha subito danni alla salute alimentare e psicologica a causa della sua dipendenza da Instagram. Si legge che “ha dovuto sottoporsi a consulenze professionali, programmi di ricovero, programmi ambulatoriali, partecipare a programmi per disturbi alimentari e probabilmente avrà bisogno di un aiuto continuo […]”.
Come si legge negli atti processuali, il social network avrebbe indirizzato ad Alexis numerose foto di modelle con corpi magri e, successivamente, suggerito link pubblicitari che proponevano diete estreme, fatto che potrebbe aver causato la dipendenza della giovane dall’app e l’inizio di disturbi alimentari.
Secondo gli avvocati della ragazza, la lunga esposizione a questi materiali potrebbe aver contribuito a “anoressia, visione negativa del proprio corco e automutilazione”. Secondo quanto riportato, la bambina è stata esposta ai contenuti quando aveva 11 anni, un’età inferiore a quella minima di 13 anni per iscriversi a Instagram.
Nonostante le accuse, Meta ha scelto di non prendere una posizione pubblica sul caso e deve difendersi solo in tribunale negli Stati Uniti.
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