Il governo indiano intende obbligare i produttori di smartphone a rimuovere una serie di app preinstallate. La misura è nelle prime fasi di studio e dovrebbe colpire non solo l’universo Android, ma anche Apple.
Sebbene sia improbabile che qualcuno voglia un telefono che non offra alcuna app preinstallata, i produttori dei migliori smartphone in circolazione spesso vanno oltre. Invece di offrire solo una selezione di app essenziali per iniziare, molti produttori di telefoni hanno stretto accordi con servizi e produttori di app, il che significa che spesso ci si trova di fronte a servizi duplicati e indesiderati, e spesso non è possibile disinstallarli tutti o in parte. Sembra che l’India voglia cambiare questa situazione, introducendo anche nuovi requisiti di sicurezza per gli aggiornamenti di sistema.
Un rapporto della Reuters cita funzionari governativi anonimi, che descrivono regole imminenti e ancora da annunciare che obbligherebbero i produttori a consentire la disinstallazione di qualsiasi app precaricata sul dispositivo. Non è chiaro se ci saranno esenzioni per le app critiche per la stabilità, la sicurezza e la funzionalità del sistema, come gli app store, i browser, le fotocamere e le app di pagamento. Un dirigente dell’industria degli smartphone ha dichiarato che è fondamentale fare una distinzione tra questi elementi.
A giudicare dalle dichiarazioni dei funzionari governativi, è probabile che le nuove regole non siano intese principalmente a fornire agli utenti un’esperienza migliore, ma a prevenire lo spionaggio e i problemi di sicurezza nazionale. Reuters cita una delle sue fonti governative che ha dichiarato: “Le app preinstallate possono essere un punto debole per la sicurezza e vogliamo assicurarci che nessuna nazione straniera, inclusa la Cina, le sfrutti. È una questione di sicurezza nazionale”.
Non è la prima volta che vediamo una regolamentazione del governo indiano apparentemente rivolta alla Cina. Il Paese ha già vietato un gran numero di app cinesi, tra cui TikTok, PubG, AliExpress, WeChat e altre ancora, in seguito alle tensioni al confine tra i due Paesi di due anni fa. Oltre all’opzione di disinstallazione, le autorità indiane vogliono anche richiedere nuovi controlli di sicurezza che dovrebbero far parte di ogni aggiornamento importante del sistema. Questo potrebbe prolungare il processo di aggiornamento e far sì che gli aggiornamenti di Android e iOS impieghino più tempo per raggiungere i dispositivi.
Se le nuove regole verranno approvate, i produttori avranno un periodo di grazia di un anno prima di doversi adeguare. Una legislazione simile è stata introdotta in Europa lo scorso anno. Nell’ambito del Digital Market Act, i produttori di smartphone devono rendere facile l’utilizzo di alternative ai servizi precaricati e consentire la disinstallazione della maggior parte di essi.