Il secondo intercalare, introdotto nel 1972, verrà ritirato entro il 2035. La pratica rappresenta un vero grattacapo per le aziende tecnologiche.
Venerdì scorso, i rappresentanti dei governi presso il Bureau International des Poids et Mesures (BIPM), cioè l’Ufficio Internazionale dei Pesi e delle Misure di Parigi, hanno votato quasi all’unanimità per il ritiro della pratica di aggiungere occasionalmente un secondo agli orologi ufficiali.
Introdotto nel 1972 come metodo per aggiustare il Tempo Universale Coordinato (UTC) per riconciliare le discrepanze che possono verificarsi tra l’ora atomica e l’ora solare osservata, il secondo intercalare è stato la rovina delle aziende tecnologiche per decenni. L’evento più recente porta ad esempio Cloudflare che ha visto una parte dei suoi servizi DNS compromessi a causa del cambio dell’ora nel 2016.
Aziende come Meta, la società madre di Facebook, utilizzano una tecnica chiamata “smearing” per evitare interruzioni ogni volta che l’International Earth Rotation and Reference Systems Service regola l’UTC per aggiungere un secondo intercalare. All’inizio di quest’anno, il gigante dei social media ha pubblicato un post sul blog in cui chiedeva di porre fine a questa pratica. “Ogni secondo intercalare è una grande fonte di dolore per le persone che gestiscono le infrastrutture hardware“, ha dichiarato Meta all’epoca.
Con il voto di questa settimana, le autorità di Stati Uniti, Canada e Francia hanno chiesto di porre fine a questa pratica entro il 2035. La Russia ha votato contro la proposta. In passato, il Paese ha cercato di ritardare la scomparsa del secondo intercalare perché GLONASS, il suo sistema di posizionamento globale, incorpora l’aggiustamento, mentre il Global Position System (GPS) gestito dagli Stati Uniti non lo fa. La decisione potrebbe costringere la Russia a lanciare nuovi satelliti.
L’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni, il gruppo responsabile della trasmissione del tempo universale, voterà sulla questione il prossimo anno.