Huawei punta a rendere HarmonyOS un’alternativa ad Android e iOS. L’azienda cinese vuole portare il suo sistema operativo su più dispositivi possibili, a partire dalla Cina, e punta a convincere gli sviluppatori a creare app per HarmonyOS.
Sono passati cinque anni da quando gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni a Huawei, limitando significativamente la sua capacità di operare con le aziende americane. Come diretta conseguenza, gli smartphone di Huawei hanno perso l’accesso alle app di Google, un ostacolo notevole che ha portato il gigante tecnologico cinese a cercare alternative. Una svolta si è vista con il lancio di HarmonyOS nel 2019, un sistema operativo che, pur basandosi su Android, si appresta a diventare completamente indipendente con la futura versione di HarmonyOS NEXT.
Durante l’ultimo Analyst Summit, Huawei ha delineato i suoi piani per rendere HarmonyOS una scelta globale. Eric Xu, presidente in carica di Huawei, ha espresso l’intenzione dell’azienda di “offrire HarmonyOS al maggior numero di persone possibile”. Questo processo inizierà con il consolidamento dell’ecosistema di app in Cina, per poi espandersi gradualmente a livello internazionale.
Secondo Xu, gli utenti di smartphone Huawei in Cina utilizzano il 99% del loro tempo su circa 5.000 app principali. In risposta, Huawei dedicherà il 2024 al porting di queste applicazioni su HarmonyOS. “Il nostro obiettivo è di unificare il sistema operativo e l’ecosistema delle applicazioni”, ha affermato Xu, aggiungendo che 4.000 di queste applicazioni sono già in fase di adattamento per il sistema operativo mobile di Huawei.
L’ambizione di Huawei è chiara: posizionare HarmonyOS come una valida alternativa a Android e iOS, proponendolo come “un terzo sistema operativo mobile per il mondo”. Nonostante le sfide, soprattutto in mercati come l’Europa, dove i legami con Google sono forti e consolidati, Huawei non mostra segni di arrendersi. Il cammino per raggiungere un’adozione globale di HarmonyOS sarà lungo e pieno di sfide, ma il colosso cinese è determinato a perseguire questa strada, promuovendo una diversificazione che potrebbe ridisegnare il panorama tecnologico globale.