Secondo il Financial Times, l’amministrazione Biden ha chiesto ad alcune aziende di smettere di fare affari con Huawei. L’obiettivo, a lungo termine, sarebbe quello di non fornire più al produttore un’alternativa per finire con i servizi americani. Se così fosse, potrebbe essere un colpo fatale per la sua divisione consumer.
Il 2023 sarà un anno fatale per Huawei? Il produttore cinese è sicuramente riuscito a sopravvivere dopo l’applicazione, quattro anni fa, di un embargo nei suoi confronti da parte dell’amministrazione Trump in seguito ad accuse di spionaggio. Ma questa tregua potrebbe finire.
Ufficialmente, le aziende americane non possono più vendere i loro prodotti o servizi a Huawei. Tuttavia, questo divieto non è assoluto e, in alcuni casi specifici, il governo americano può convalidare una transazione tra un’entità americana e il produttore cinese mediante una licenza.
Inizia ad essere molto critica la situazione per Huawei
Queste licenze, tuttavia, sembrano ormai destinate a terminare. Secondo un recente rapporto del Financial Times, il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti sta informando le aziende del Paese che non saranno più autorizzate a esportare i loro prodotti in Cina. Una decisione “in parte motivata dal fatto che Huawei, come azienda, è un animale molto diverso da quello che era quattro anni fa, quando era concentrata sul 5G”, spiega Rasser, ex funzionario della CIA.
Huawei è cambiata, ma non è la sola. Oggi le relazioni tra Stati Uniti e Cina sono più tese che mai, mentre la Cina ha notoriamente utilizzato attrezzature statunitensi per sviluppare hardware militare. Tuttavia, è ancora difficile prevedere le conseguenze di questa ennesima sentenza per il produttore. “Un divieto generale a tempo indeterminato sarebbe ovviamente catastrofico per Huawei, ma il risultato a breve termine potrebbe essere molto diverso”, afferma un esperto legale intervistato dal Financial Times.
In ogni caso, il momento non poteva essere peggiore per l’azienda. Lo scorso dicembre Eric Xu, vicepresidente di Huawei, ha dichiarato che il 2023 avrebbe finalmente segnato il ritorno alla normalità per l’azienda. Come promemoria, qualche mese fa abbiamo appreso che l’azienda potrebbe utilizzare una start-up cinese per risolvere i problemi di embargo. Purtroppo, all’inizio di questa settimana, il Giappone e i Paesi Bassi hanno a loro volta bloccato l’esportazione di apparecchiature per la produzione di semiconduttori in Cina.