Gli Stati Uniti revocano le licenze a Qualcomm e Intel per la vendita di chip a Huawei, inasprendo ulteriormente il bando imposto all’azienda cinese. L’obiettivo è ostacolare il progresso tecnologico di Huawei, in particolare nel campo dell’intelligenza artificiale.
Huawei ha affrontato notevoli sfide negli ultimi anni, specialmente a seguito delle restrizioni imposte dagli Stati Uniti. Prima che la situazione si complicasse, Huawei utilizzava i chipset Kirin 9000, lanciati con la serie Mate 40 nel 2020. Questi furono gli ultimi chip 5G di punta prima che le regole di esportazione statunitensi impedissero alle fonderie che usano tecnologia americana di vendere chip avanzati a Huawei.
Con le scorte di chip Kirin in esaurimento, Huawei ha trovato una soluzione parziale attraverso Qualcomm, che ha ottenuto una licenza speciale per vendere a Huawei versioni modificate dei suoi processori Snapdragon, escludendo il supporto per le reti 5G. I chip hanno alimentato i dispositivi Huawei P50, Mate 50 del 2022 e P60. La situazione ha preso una nuova piega quando Huawei ha iniziato a ricevere chip 5G prodotti dalla fonderia cinese SMIC, anche se su un nodo tecnologico meno avanzato (7nm) rispetto ai leader del settore come TSMC e Samsung Foundry.
Ciò ha provocato una reazione negativa da parte dei legislatori statunitensi, culminata con la revoca delle licenze precedentemente concesse a Qualcomm e Intel per la vendita di chip a Huawei. Azioni che mirano a limitare ulteriormente l’accesso di Huawei alle tecnologie avanzate, con particolare attenzione allo sviluppo di intelligenza artificiale in Cina. Il presidente della Commissione Affari Esteri della Camera, Michael McCaul (R-TX), ha esplicitato che il blocco riguarda “qualsiasi chip venduto a Huawei”, che mette in luce una strategia mirata a impedire avanzamenti tecnologici significativi da parte cinese.
Le conseguenze di queste restrizioni sono significative non solo per Huawei ma anche per i fornitori americani come Qualcomm e Intel, che hanno ammesso un’imminente cessazione completa delle vendite a Huawei. La decisione non solo influisce sugli affari correnti ma segna anche una strategia geopolitica più ampia degli Stati Uniti, che include l’aggiunta di sanzioni a ulteriori sei aziende cinesi sospettate di poter eludere le restrizioni esistenti.
Nel contesto di questa tensione tecnologica, l’amministrazione Biden sta esaminando anche le attività di SMIC per determinare se ci siano state violazioni delle leggi statunitensi nella produzione dei chip Kirin 9000s a 7 nm. Questi chip non solo alimentano la nuova serie Mate 60 ma sono presenti anche nei nuovi modelli Huawei Pura 70 e Pura 70 Pro, con il Huawei Pura 70 Ultra che utilizza una versione riprogettata del Kirin 9000s, il Kirin 9010 a 7 nm.