A seguito di una mossa già intrapresa da aziende come Spotify, LG, Nintendo, Sony, Samsung e poche altre, Huawei ha annunciato che si unirà al boicottaggio della Russia.
Già a marzo l’azienda aveva annunciato che avrebbe ridotto l’offerta dei propri smartphone al Paese, considerando che fare affari sul territorio è attualmente troppo rischioso. Ora intende chiudere i suoi uffici nel Paese.
La sospensione della società nel Paese è dovuta principalmente alla guerra in Ucraina e all’ammontare delle sanzioni imposte alla Russia. In precedenza il colosso cinese si trovava soggetto a sanzioni imposte dagli Stati Uniti che lo hanno colpito duramente e ora non intende peggiorare la situazione rivolgendosi contro il Paese e l’Europa.
Secondo le informazioni, l’azienda ha già smesso di prendere ordini e si appresta a chiudere gli uffici preposti alla gestione delle reti e delle telecomunicazioni. Funzionari cinesi e parte degli esperti russi saranno trasferiti fuori dal Paese, mentre il resto andrà in vacanza.
Poiché le apparecchiature della società corrispondono al 33% delle basi operative di rete mobile del Paese, coprendo intere regioni, è possibile che la partenza abbia un impatto estremamente negativo sul mantenimento e lo sviluppo di progetti esistenti e futuri nell’area della comunicazione, compresa l’introduzione delle reti 5G.
Sebbene vi sia la possibilità che gli operatori russi spostino le loro attività e inizino a utilizzare apparecchiature di altre società, come Ericsson, i costi del passaggio saranno elevati e le risorse esistenti attualmente potrebbero essere non sufficienti. Inoltre, i problemi con la catena di approvvigionamento delle apparecchiature di rete possono causare danni ancora più gravi agli operatori.
Finora non ci sono cambiamenti per quanto riguarda la fornitura di tablet, smartphone, computer e altri gadget dall’azienda al Paese. Tuttavia, per evitare conflitti, non è difficile per noi vedere una rottura anche in questo segmento.