Huawei avrebbe intenzione di rilanciare i telefoni 5G già dal prossimo anno, nel tentativo di riconquistare la quota di mercato persa a causa delle sanzioni statunitensi.
Secondo un rapporto del Financial Times pubblicato giovedì 6 ottobre, Huawei potrebbe aggirare le sanzioni statunitensi riprogettando i suoi smartphone per ospitare chipset “meno avanzati” prodotti da aziende cinesi che consentiranno il 5G. Tuttavia, secondo il rapporto, questo approccio rischia di avere un impatto sull’esperienza dell’utente. Prima dell’inasprimento delle sanzioni da parte di Washington, una filiale di Huawei ha progettato i chipset prima che venissero prodotti dal principale produttore di chip Taiwan Semiconductor.
Il rapporto prosegue affermando che Huawei sta prendendo in considerazione anche custodie per telefoni con moduli integrati che consentono la connettività 5G. Tali custodie sono già presenti sul mercato.
All’inizio di quest’anno, Huawei ha lanciato un telefono pieghevole da € 1.999,90, chiamato Mate XS 2, ma era compatibile solo con le reti 4G nell’era del 5G. Il 5G è considerato una tecnologia rivoluzionaria che dovrebbe aumentare drasticamente la velocità, la copertura e la reattività delle reti wireless.
Secondo gli analisti, anche se Huawei riuscirà a rilanciare smartphone 5G, dovrà affrontare una battaglia in salita per recuperare quote di mercato internazionali senza Google. Le sanzioni statunitensi hanno anche limitato l’accesso di Huawei a Google, il che significa che i suoi telefoni non possono eseguire applicazioni popolari come il Google Play Store o Gmail.
Nel 2021, i ricavi di Huawei per la sua attività di consumo basata sugli smartphone sono crollati del 50% rispetto all’anno precedente. Gli Stati Uniti sostengono da tempo che Huawei mantiene una stretta relazione con il governo cinese, creando il timore che le apparecchiature di questi produttori possano essere utilizzate per spiare altri Paesi e aziende. Huawei ha ripetutamente negato che i suoi prodotti rappresentino una minaccia per la sicurezza.
Nel 2020, l’amministrazione Trump ha inasprito le sanzioni contro Huawei, limitando a qualsiasi azienda straniera di semiconduttori la vendita di chip sviluppati con tecnologia statunitense all’azienda cinese, senza aver prima ottenuto la relativa licenza.