Sebbene Huawei tenga i suoi progetti sotto silenzio, costanti fughe di notizie rivelano le possibili specifiche e altri dettagli dei suoi prossimi telefoni. Giovedì 21 luglio abbiamo scoperto che il gigante cinese potrebbe essere al lavoro su un nuovo chip per il Huawei P60, top di gamma previsto per la metà del 2022.
L’informazione è stata diffusa da un leaker su Weibo, secondo cui il produttore utilizzerà una piattaforma chiamata “Kirin 9100”. L’hardware dovrebbe essere prodotto con un processo a 14 nanometri, una tecnologia molto datata in un panorama che vede la litografia a 3 nanometri, ma Huawei sembra avere un asso nella manica.
Il leaker aggiunge che il Kirin 9100 – sviluppato dalla divisione “HiSilicon” di Huawei – dovrebbe utilizzare la tecnica di impilamento dei chip “3D”, simile a quella presente nei processori desktop come il potente AMD Ryzen 7 5800X3D.
Secondo la fonte, la tecnologia permetterà al SoC a 14 nanometri di essere “paragonabile a un chip prodotto a 5 nanometri”, la stessa litografia del Kirin 9000 che equipaggia il Huawei P50.
È difficile immaginare come un processore a 14 nanometri – si pensi al Qualcomm Snapdragon 820, uscito nel 2015 – possa essere in grado di offrire le stesse prestazioni di una piattaforma di nuova generazione come lo Snapdragon 8 Gen 1 o il MediaTek Dimensity 9000, soprattutto se si considera l’efficienza energetica come un fattore cruciale per i telefoni cellulari di oggi.
Huawei non ha ancora commentato il lancio del P60 o del Mate 50, un’altra ammiraglia che dovrebbe debuttare quest’anno con tutti i “giochi di vita” di Huawei per aggirare le sanzioni commerciali degli Stati Uniti, tra cui l’innovativa cover protettiva che supporta la rete 5G su telefoni come il Mate 40 e il P50.
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