Google introduce SynthID, un sistema di watermarking per tracciare video e testi generati dall’intelligenza artificiale, per contrastare la disinformazione e promuovere la trasparenza.

Durante il Google I/O 2024, Google ha affrontato un argomento che più volte si è trattato nell’era dell’informazione digitale: la trasparenza dei contenuti generati tramite intelligenza artificiale. La società ha introdotto SynthID, un avanzato sistema di watermarking digitale pensato per combattere la disinformazione e garantire una maggiore chiarezza sull’origine artificiale dei contenuti.

Il sistema SynthID è progettato per integrarsi in maniera invisibile all’interno dei contenuti creati dai prodotti di Google, inclusi i nuovi strumenti di intelligenza artificiale. Questo si estende a diversi tipi di media:

  • Video realistici: ogni video prodotto attraverso il modello Veo di Google e disponibile nell’app VideoFX sarà dotato di watermark digitali impercettibili all’occhio umano. Questi segni digitali garantiscono che i contenuti possano essere riconosciuti come generati da IA da sistemi di rilevamento specializzati.
  • Testi: oltre ai video, SynthID sarà applicato anche ai testi generati dall’intelligenza artificiale di Gemini, assicurando che anche i contenuti testuali mantengano un livello di trasparenza e autenticità verificabile.

Originariamente introdotto per marcare le immagini create da intelligenze artificiali, SynthID ha espanso il suo utilizzo ai video e ai testi, rispondendo alla crescente necessità di strumenti che facilitino la distinzione tra contenuti reali e quelli artificialmente generati. Con l’aumento della produzione di contenuti realistici da parte delle IA, diventa fondamentale garantire che gli utenti siano consapevoli della natura sintetica delle informazioni che ricevono.

I watermark digitali di SynthID rappresentano un altro passo avanti nella lotta contro la disinformazione. Fornendo un metodo affidabile per identificare i contenuti generati dall’IA, Google mira a prevenire l’abuso di tecnologie avanzate per scopi ingannevoli. La trasparenza offerta da SynthID aiuta gli utenti a comprendere meglio e valutare l’origine delle informazioni che consumano.

Google non è sola in questa iniziativa. Altre grandi aziende tecnologiche come OpenAI, TikTok e Meta stanno implementando misure simili per assicurare la tracciabilità e l’autenticità dei contenuti AI sulle loro piattaforme. Questo sforzo congiunto indica un cambio di rotta nell’industria tecnologica, con un impegno crescente verso la responsabilità e la trasparenza nell’uso dell’intelligenza artificiale.

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Carolina Napolano
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