Google affronta una riduzione del personale in ambito globale, influenzando settori cruciali come l’hardware e l’ingegneria di base.
In un periodo di turbolenze per il settore tecnologico, Google si trova al centro di una vasta ristrutturazione interna, con il licenziamento di “diverse centinaia” di lavoratori in più divisioni, come riportato da fonti autorevoli quali New York Times, 9to5Google, e Semafor. Le divisioni coinvolte in questo taglio di posti di lavoro comprendono settori chiave come hardware (Pixel, Nest e Fitbit), ingegneria di base e Google Assistant.
Le cifre, secondo le fonti, indicano che i licenziamenti potrebbero ammontare a almeno 600 posti di lavoro. I dipendenti colpiti da questa decisione sono stati già informati. “Stiamo investendo responsabilmente nelle maggiori priorità della nostra azienda e nelle significative opportunità che ci attendono”, ha dichiarato un portavoce di Google al NYT, suggerendo un riorientamento strategico dell’azienda.
Questa riorganizzazione include cambiamenti nelle divisioni Pixel, Nest e Fitbit. I cofondatori di Fitbit, James Park ed Eric Friedman, e altri dirigenti sono in procinto di lasciare l’azienda. In seguito, si prevede l’unificazione dei team di ingegneria hardware delle tre divisioni sotto un’unica guida.
Una nota interna visionata dal NYT rivela un messaggio piuttosto diretto ai dipendenti colpiti: “Abbiamo dovuto prendere alcune decisioni difficili in merito all’impiego di alcuni dipendenti di Google e ci dispiace informarvi che la vostra posizione è stata eliminata”.
Il numero esatto dei licenziamenti rimane incerto, dato che Google non ha fornito dettagli specifici a The Verge riguardo ad altri eventuali tagli in diverse divisioni. Questi recenti sviluppi seguono una tendenza di riduzione del personale che ha già visto Google licenziare circa 12.000 persone a gennaio dello scorso anno. Alla fine del 2022, Google contava 182.381 dipendenti, rispetto ai 118.899 all’inizio del 2020.
Il contesto più ampio di questi licenziamenti rientra in una riduzione generale dei posti di lavoro nel settore tecnologico durante il 2023, con oltre 220.000 licenziamenti nel corso dell’anno. Oltre a Google, grandi aziende come Meta, Alphabet, Microsoft, Spotify e Amazon, nonché numerose PMI e startup, hanno effettuato tagli significativi.