Il gigante della tecnologia Google ha posticipato il debutto di AI Gemini al 2024 a causa di sfide nella gestione delle lingue non anglofone, intensificando la competizione nel campo dell’intelligenza artificiale.

Google ha annunciato il rinvio del lancio di AI Gemini, il suo ambizioso modello di intelligenza artificiale, al 2024. Un report di The Information ha svelato che, nonostante le previsioni iniziali di un rilascio entro la fine di quest’anno, il progetto sta incontrando difficoltà significative, in particolare nella gestione delle query in lingue diverse dall’inglese. Questo ha portato Google a concedere più tempo per affinare e ottimizzare la affidabilità del modello.

Gemini rappresenta un salto evolutivo nel campo dell’intelligenza artificiale. Progettato per essere all’altezza e persino superare GPT-4 di OpenAI, Gemini è caratterizzato da capacità innovative e avanzate. Tra queste, il modello si distingue per la pianificazione di operazioni complesse, la risoluzione di problemi di alta difficoltà, e una capacità analitica e generativa di testi superiore rispetto agli attuali chatbot.

Google ha descritto Gemini come un modello dotato di “impressionanti capacità multimodali”, indicando la sua abilità di gestire e combinare diversi tipi di dati, come immagini e testo, per compiti altamente avanzati. Ciò implica un’evoluzione significativa rispetto ai tradizionali sistemi AI, spostando il focus verso applicazioni più complesse e diverse. Nonostante l’assenza di dimostrazioni pubbliche dettagliate, fatta eccezione per alcune anticipazioni durante l’ultima Google I/O, si vocifera che l’approccio di Gemini sarà fortemente innovativo. Particolare attenzione è stata rivolta al suo sistema di apprendimento automatico, che impiega un meccanismo di premi e punizioni per guidare il modello nelle sue risposte a diverse situazioni.

Sundar Pichai, CEO di Google, ha preso personalmente la decisione di ritardare il rilascio di Gemini. L’intento sarebbe quello di introdurre sul mercato un prodotto altamente performante, risolvendo prima varie problematiche, tra cui la sfida della gestione delle lingue non anglofone. Il posticipo del lancio di AI Gemini offre a OpenAI ulteriore tempo per rafforzare la sua posizione come leader nel settore dell’intelligenza artificiale. Ricordiamo che recentemente, OpenAI ha realizzato importanti progressi, come il lancio di ChatGPT Voice, che ha aggiunto una dimensione vocale al suo popolare chatbot.

D’altra parte, Google sta lavorando a progetti ambiziosi come il suo assistente virtuale Bard. La versione attuale del suo chatbot mostra come Google sia riuscita a colmare rapidamente un gap che molti ritenevano insormontabile nel campo dell’intelligenza artificiale.

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Carolina Napolano
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