Google potrebbe vietare l’uso di GMS e impedire la vendita di telefoni Android in Russia.
Google potrebbe scatenare la sua “arma nucleare” sulla Russia come un modo per aumentare ulteriormente la pressione contro il paese dopo l’invasione dell’Ucraina. Secondo le ultime informazioni, il colosso della ricerca sta valutando la possibilità di interrompere la licenza degli smartphone Android prodotti da società russe.
Di conseguenza, queste aziende devono seguire la strada di Huawei, possono utilizzare anche Android, dato che è open source, ma i servizi e le applicazioni Google non potranno essere installati su questi dispositivi.
ll punto più interessante è che Google sta valutando l’imposizione di sanzioni esclusivamente contro le società russe e rapporti interni indicano che la società ha già chiuso il progetto di diverse società del Paese.
Commentando la questione, l’analista Eldar Murtazin ritiene che questo sia il primo passo per Google per limitare l’accesso a GMS anche ad altri produttori che operano in Russia, inclusi grandi nomi come Xiaomi, Honor e altri.
Inoltre, sebbene possano ancora spedire il GMS sui propri dispositivi, molti produttori hanno già smesso di commercializzare i propri smartphone in Russia. L’esempio più emblematico è quello di Samsung, dal momento che il leader di mercato ormai non vende più smartphone nel Paese.
Tuttavia, diversi produttori cinesi continuano a operare normalmente sul suolo russo. È il caso dei produttori Xiaomi, Honor, OPPO, vivo e altri che potrebbero entrare presto nel radar di Google.
Nel peggiore dei casi, il governo degli Stati Uniti può penalizzare queste società per la permanenza in Russia. Ciò limiterebbe anche il GMS ai telefoni venduti in altri paesi occidentali.
Determinazione della Casa Bianca
Per quanto la misura per impedire l’esportazione e l’utilizzo di Android come lo conosciamo in Russia possa sembrare una decisione unilaterale di Google, l’azione segue una nuova guida del governo degli Stati Uniti.
Giovedì 24 marzo il presidente Joe Biden ha ampliato la portata delle sanzioni contro la Russia e questo ha motivato il blocco che sta per essere attuato da Google. Inoltre, gli Stati Uniti aumenteranno la pressione contro la Cina affinché Pechino non aiuti Mosca.
La segretaria al Commercio statunitense Gina Raimondo è stata chiara quando ha citato alcune aziende cinesi come SMIC ed ha dichiarato: “I produttori cinesi potrebbero subire sanzioni ed essere colpiti se aiutano la Russia. Non torno sulle mie parole. Sono molto coerente e chiara”.
Per ora, la Cina e le sue aziende continuano a mantenere una posizione di “neutralità” alquanto ambigua.
Huawei può essere la soluzione?
D’altronde, le nuove sanzioni potrebbero far crollare il mercato degli smartphone russo e cadere nelle mani della cinese Huawei, ad esempio.
Nonostante continui ad essere bersaglio delle sanzioni statunitensi, Huawei ha già sviluppato un ecosistema proprietario con il suo HarmonyOS ed è più maturo. Inoltre il brand produce già diversi chip per assemblare i propri smartphone e questo può essere un vantaggio per l’azienda.
In definitiva, Huawei non ha più nulla da perdere poiché la società ha già ricevuto tutte le possibili sanzioni statunitensi.