Google punta sulla riparabilità per i suoi Google Pixel, ma la politica di riparazione in caso di componenti non originali in alcuni paesi ha suscitato delle perplessità. L’azienda ha prontamente risposto per rassicurare gli utenti.
Il tema della riparabilità dei dispositivi elettronici viene spesso affrontato. Ha visto negli ultimi anni l’impegno di diversi produttori di smartphone nell’agevolare le riparazioni offrendo programmi di autoriparazione e l’impegno dei governi per la stesura di una legge sulla riparabilità o meglio sul diritto alla riparazione come avvenuto in UE. Non sempre le cose vanno come preventivato, esempio è la recente fine della partnership tra Samsung e iFixit.
Google fa della riparazione uno dei punti di forza dei suoi Google Pixel. Ha stipulato un accordo con iFixit nel 2022 e di recente ha espresso di volontà di consentire agli utenti di poter riparare i dispositivi accedendo alla componentistica interna senza l’ausilio di particolari strumenti. La pagina di supporto “Service & Repair Program Terms & Condition” sembra però raccontare una storia con una sfumatura leggermente diversa, o quanto meno in parte divergente da quanto espresso in altri contesti.
I termini e le condizioni indicati sono validi dal 19 luglio 2023. Il punto “incriminato” è il D.4, in cui sostanzialmente si legge che in caso di invio di dispositivo contenente parti non autorizzate da Google, questo non verrà restituito. La posizione sembra un po’ estrema e richiama alla mente uno dei punti fortemente criticati dei contratti fra Samsung e le officine di riparazione emersi dopo la fine della partnership con iFixit che prevedeva una politica simile.
Interpellata, Google ha dichiarato che il punto D.4 verrà modificato specificando che in caso di presenza di parti non autorizzate e dunque non originali lo smartphone non verrà distrutto, ma restituito all’utente. Al momento però non è stata fatta ancora alcuna alla pagina di supporto.
Doveroso è segnalare che tali condizioni alla riparazione non compaiono nella pagina di supporto in italiano “Termini e condizioni del Programma di riparazione”, dove, relativamente alla voce Parti non autorizzate si legge che l’utente è invitato a non inviare dispositivi contenenti parti non autorizzate e che in caso contrario il dispositivo verrà restituito al proprietario senza effettuare la riparazione.