Con una controversa somma di 3,2 milioni di euro proposta per placare le autorità UE, Google accetta di compensare gli editori tedeschi, benché le richieste iniziali da parte di Corint Media gravitassero attorno ai 420 milioni di euro, svelando una delicata dinamica nel panorama editoriale europeo.
In un contesto dove le dinamiche finanziarie tra piattaforme digitali e settore editoriale sono spesso fonte di tensione, Google ha accettato di pagare un compenso annuale di milioni di euro agli editori tedeschi, in un tentativo di ammorbidire le autorità di regolamentazione dell’Unione Europea. La cifra concordata, pari a circa 3,2 milioni di euro, è destinata a Corint Media, un’entità che tutela i diritti di numerose editori europei, tra le quali spiccano CNBC Europe, Axel Springer e Al Jazeera.
Nonostante la disponibilità di Google nel compensare gli editori, la strada per arrivare a un accordo è stata, e continua ad essere, irta di ostacoli e controversie. Corint Media, infatti, aveva avanzato una richiesta ben più cospicua, stimata attorno ai 420 milioni di euro, come compenso per i contenuti utilizzati da Google nella sua app Google News durante l’anno precedente. La cifra, secondo il gigante della tecnologia, è stata considerata eccessiva, dando quindi luogo a negoziati che hanno portato all’importo a 3,2 milioni di euro.
Tuttavia, la questione non si placa con l’accordo raggiunto, poiché ulteriori sviluppi potrebbero emergere dalle decisioni dell’Ufficio Tedesco Brevetti e Marchi (DPMA). L’entità potrebbe, infatti, decidere di imporre a Google pagamenti maggiori nei confronti degli editori tedeschi nei prossimi anni, oppure stabilire che l’importo concordato sia sufficiente. Un ulteriore livello di complessità è rappresentato dal pagamento una tantum di 5,8 milioni di euro che Google ha accettato di erogare per i contenuti utilizzati dal giugno 2021 al marzo 2023, oltre al pagamento ad altri 470 editori sul territorio tedesco.
Le dinamiche che hanno portato agli accordi tra Google e gli editori tedeschi affondano le loro radici in un contesto più ampio, in cui il gigante della ricerca è accusato di aver sottratto contenuti editoriali. Un problema, questo, che si estende oltre i confini tedeschi e europei, ma che attraverso l’accordo in Germania potrebbe trovare una soluzione in altre aree geografiche. Il direttore generale di Corint Media, Christine Jury-Fischer, sostiene fermamente che questo accordo rappresenti un faro di speranza per il settore editoriale, dimostrando che le “pratiche dominanti” di Google possono essere contrastate con un alto livello di unione e solidarietà tra gli editori.