Il gigante tecnologico Google è stato condannato da un tribunale federale degli Stati Uniti per aver violato il brevetto di Touchstream Technologies con il suo dispositivo Chromecast, con un’imponente multa di 338,7 milioni di dollari.
In un’inaspettata sentenza di un tribunale federale, Google è stata condannata a pagare 338,7 milioni di dollari per danni in una causa legata al suo dispositivo Chromecast, il popolare dongle che consente di trasmettere contenuti in streaming a televisori e altri dispositivi.
La decisione è stata presa da una giuria federale della divisione di Waco del distretto occidentale del Texas, che ha ritenuto Google colpevole di violazione di un brevetto detenuto da Touchstream Technologies, una società specializzata in tecnologie di streaming.
Touchstream ha presentato una denuncia nel giugno 2021, affermando di aver discusso con Google nel dicembre 2011 della tecnologia brevettata. Tuttavia, nonostante Google avesse comunicato a Touchstream nel febbraio 2012 che non era interessata a una collaborazione, ha lanciato il dispositivo Chromecast nel 2013. Touchstream sostiene che Google abbia utilizzato il brevetto senza il loro consenso per sviluppare il Chromecast.
Il fondatore di Touchstream, David Strober, ex progettista di sistemi didattici di e-learning presso il SUNY Westchester Community College, aveva trovato nel 2010 un modo per trasmettere video da un dispositivo di dimensioni ridotte, come uno smartphone, a un dispositivo più grande, come un televisore. Questo è il brevetto che Google avrebbe violato per il lancio dei suoi dispositivi Chromecast.
Come previsto, Google si è opposta alla sentenza, affermando che i brevetti di Touchstream erano “difficilmente fondanti e non coprivano tutti i metodi di selezione dei contenuti su un dispositivo personale e di visualizzazione su un altro schermo”. Google ha insistito sul fatto che il Chromecast era diverso dalle tecnologie descritte nei brevetti di Touchstream.
Google ha inoltre annunciato la sua intenzione di appellarsi alla decisione, sostenendo che i brevetti non sono validi e che “ha sempre sviluppato la tecnologia in modo indipendente e ha combattuto sulla base dei meriti delle sue idee”.
Nel frattempo, il caso potrebbe avere ripercussioni su altre aziende. Touchstream ha infatti avviato azioni legali simili contro Comcast, Charter e Altice, tutte aziende coinvolte nella trasmissione di video su schermi.