La Russia non intende porre fine al conflitto in Ucraina e di pari passo le sanzioni contro l’amministrazione di Putin continuano ad essere applicate. La Russia sta rapidamente diventando un paese isolato, buona parte delle maggiori economie mondiali appoggiano le sanzioni che stanno influenzando la vita dei russi in molti aspetti, dal settore economico a quello tecnologico, nonostante le smentite del governo.
Anche molte app occidentali hanno lasciato il paese o hanno mostrato il loro malcontento per il conflitto in corso.
Google sta rimuovendo i suoi servizi in forma graduale. La società, con sede negli Stati Uniti, non ha ancora lasciato completamente il Paese, ma continua ad avanzare con piccole sanzioni contro la Russia. Google Maps ha ora svelato le strutture militari e strategiche segrete della Russia.
Secondo Osint UK su Twitter, il servizio di Google Maps ha smesso di nascondere le strutture militari e strategiche della Russia. Ora, chiunque in pubblico può vedere queste importanti località chiave russe; tutte le installazioni segrete inclusi missili balistici intercontinentali, posti di comando e altro sono visibili con una buona risoluzione di 0,5 m per pixel. L’account ha condiviso un paio di immagini che mostrano alcune attrezzature militari tra cui quello che sembra essere un gruppo di sottomarini. È interessante notare che anche l’account Twitter che rappresenta le forze armate ucraine ha condiviso le stesse immagini citando la stessa risoluzione di 0,5 m per pixel.
Secondo quanto riportato, queste immagini prima erano sfocate, ma ora sono perfette per essere visualizzate con pochi clic. Alcune di queste immagini includono la portaerei Admiral Kuznetsov, un negozio di armi nucleari vicino a Murmansk, i sottomarini nella penisola dell’Estremo Oriente della Kamchatka e una base aerea militare nella città occidentale di Kursk. Si trova a soli 150 chilometri dal confine russo-ucraino, uno dei luoghi chiave di questo conflitto.
Le tensioni tra la Russia e Google non hanno pochi argomenti. Per capire la situazione, Google come prima mossa ha bloccato la monetizzazione dei contenuti relativi alla guerra in Ucraina. Dopo, i funzionari russi hanno accusato YouTube di Google di scatenare una “guerra dell’informazione”. Questo per contrattaccare la decisione di YouTube di bloccare i media statali russi dalla piattaforma.
Il Cremlino avrà sicuramente difficoltà a digerire anche questa ultima mossa e siamo certi la sua risposta non si farà attendere.