Con il nuovo aggiornamento di Fact Check Explorer, Google rivoluziona la lotta contro la disinformazione, introducendo la possibilità di verificare la veridicità delle immagini online e tracciare il loro uso sul web.
L’impegno di Google nella lotta alla disinformazione diventa sempre più marcato. L’azienda di Mountain View ha recentemente annunciato un significativo aggiornamento del suo strumento di verifica delle informazioni online, Fact Check Explorer (FCE). A differenza di prima, quando era possibile esaminare solo il testo, ora gli utenti possono anche controllare l’autenticità delle immagini tracciandone l’uso sul web.
Questo aggiornamento arriva in un momento in cui Google è sotto pressione da parte delle autorità per proteggere meglio gli utenti dalla disinformazione. Da quando FCE è stato lanciato, è diventato uno strumento fondamentale per verificare l’accuratezza delle informazioni trovate online, ma soffriva di una serie di limitazioni. Fino a questo momento, infatti, era in grado di controllare solo il testo, in particolare il titolo di un articolo.
Tuttavia, in un’era dominata dai social media, le immagini false sono diventate sempre più frequenti. In particolare, l’ascesa dell’IA generativa come Midjourney, che possono creare foto realistiche da zero in pochi secondi, ha accentuato il problema. L’ultimo aggiornamento di FCE si propone di risolvere questo problema.
Con il nuovo aggiornamento, gli utenti possono ora caricare un’immagine o copiare il link ad essa, e FCE la cercherà nel web. Il tool mostrerà quindi tutte le pagine in cui l’immagine compare. Idealmente, un sito di fact-checking potrebbe già averla classificata come falsa, salvando gli utenti dal rischio di essere ingannati. Se non è stato ancora fatto, le fonti che hanno ripubblicato l’immagine possono aiutare a determinarne l’autenticità.
Per il momento, questa funzione è disponibile solo in versione beta e gli utenti interessati devono iscriversi alla lista d’attesa per accedervi. Coloro che desiderano provare personalmente la funzione possono cliccare sul link fornito per aggiungere il proprio nome alla lista. È interessante notare che Google richiede agli utenti di specificare la loro professione durante l’iscrizione, il che suggerisce che potrebbe dare la priorità agli utenti professionali nell’accesso iniziale.
Questo passo avanti nel campo del fact-checking rappresenta una mossa significativa nel tentativo di Google di affrontare la crescente preoccupazione sulla diffusione di false notizie e disinformazione. Mentre le fake news continuano a proliferare, strumenti come FCE diventano sempre più indispensabili per mantenere l’integrità dell’informazione nel mondo digitale.