Google Chrome ha ricevuto un nuovo aggiornamento questo martedì 21 giugno, promettendo un ampio elenco di miglioramenti che ne aumenteranno le prestazioni. La versione 103 del browser più popolare al mondo include nuove funzionalità dedicate soprattutto agli sviluppatori, ma che dovrebbero anche riflettere i vantaggi per gli utenti finali.
Il clou della nuova versione è il ritorno dello strumento di pre-rendering delle pagine che velocizza il caricamento dei siti web. Questa funzione è stata sostituita da No State Prefetch che, secondo Google, “non offre la stessa esperienza di caricamento istantaneo della pagina che riteniamo sia possibile con il pre-rendering”.
Il pre-rendering lavorerà con l’API Speculation Rules per consentire al browser di identificare quali sono i link più visitati su un sito e di “ipotizzare” quale sarà la pagina successiva che l’utente visiterà all’interno della stessa piattaforma. Gli indirizzi vengono caricati dal server ancora prima che l’utente faccia clic.
“L’API è una sintassi flessibile per definire quali link in uscita possono essere preparati speculativamente prima della navigazione”, afferma Google.
Per gli sviluppatori, e naturalmente per gli utenti finali, Google sta aggiungendo il supporto per le immagini in formato AVIF nell’API Web Share. Questa estensione è caratterizzata dalla codifica AV1 che aumenta l’efficienza della compressione con la possibilità di conservare più dettagli rispetto a JPEG, ad esempio.
Le applicazioni Web (PWA) avranno la possibilità di utilizzare i caratteri installati sul dispositivo dell’utente per visualizzare il loro contenuto, garantendo un’esperienza più personalizzabile.
Anche la privacy è un’area affrontata da Chrome 103. L’API per la gestione delle credenziali federate o “FedCM” è entrata in fase di test per offrire alle applicazioni web una maggiore trasparenza. Gli utenti potranno accedere a queste app utilizzando fornitori di identità federate e ottenere comunque i dettagli dei livelli di privilegio dalla PWA.
La parte degli sviluppatori ha ricevuto una serie di nuove funzionalità che includono il supporto per unità di millisecondi nel parametro “timeout()” di AbortSignal e la possibilità per le applicazioni web di rimuovere “volontariamente” i dati dalle porte seriali memorizzate.
Le aggiunte della nuova versione saranno abbinate agli strumenti di machine learning che hanno reso il browser ancora più completo per gli utenti.