Google ha rilasciato mercoledì scorso 26 ottobre il Bulletin Tag per il 3° trimestre 2022, confermando di aver interrotto più di 10.000 canali YouTube legati alla Cina, un’azione che ha avuto un impatto diretto sui ricavi ottenuti dai proprietari di questi account con AdSense, la piattaforma di ricavi legata ai grandi servizi tecnologici.
Come si legge nel rapporto ufficiale, anche i canali di diversi altri Paesi hanno subito misure restrittive da parte del colosso statunitense per aver adottato tattiche di influenza coordinate relative a Paesi come Russia, Turchia, Vietnam, Stati Uniti, Macedonia del Nord, Iran e Myanmar.
Nel caso del governo russo, la maggior parte dei canali sospesi ha pubblicato contenuti critici nei confronti della NATO e dei Paesi alleati, evidenziando invece i punti positivi dell’amministrazione di Vladimir Putin. Questa azione di divulgazione si riversa sulla guerra tra Russia e Ucraina, sfruttando l’influenza dei canali per aumentare il numero di critiche contro le sanzioni dell’Occidente.
Per redigere il rapporto, Google si è avvalsa della collaborazione dell’FBI e di Twitter, ma non è stato possibile scoprire l’origine degli account. Si prevede che le Big Tech continueranno ad adottare misure di contrasto contro i canali e i blog che promuovono contenuti menzogneri.
In tutti i Paesi elencati i canali sono stati esclusi, ma il maggior volume di ban si è verificato in Cina. Google non ha rilasciato dettagli sull’importo ricevuto dagli influencer da AdSense.
Nel corso delle prossimi giorni potremmo avere ulteriori da parte di Google, quindi seguiteci sui nostri canali ed appena avremo nuove informazioni sull’argomento o altre notizie provenienti dal mondo della tecnologia posteremo un nuovo articolo per tenervi aggiornati come sempre.
Ritenete che Google avrebbe dovuto intervenire in modo più incisivo sugli account provenienti da altri Paesi dell’Asia, dell’America e dell’Europa, e non solo su questi? Fateci sapere cosa ne pensate nella sezione dei commenti qui sotto.