Il governo degli Stati Uniti ha introdotto una nuova regola che limiterebbe l’esportazione di chip avanzati per computer verso la Cina oltre che la Russia. Sebbene sia ormai scontato il divieto di esportazione verso la Russia, la limitazione verso la Cina è dovuta ai rapporti sempre più tesi fra Cina e Stati Uniti per il primato nel settore tecnologico.
NVIDIA ha rivelato che il governo ha informato l’azienda dei nuovi requisiti di licenza che riguardano una delle sue attuali GPU (A100) e una delle sue prossime (H100), progettate per accelerare le attività di apprendimento automatico.
A quanto pare, il governo ha indicato a NVIDIA che il nuovo requisito di licenza affronterà il rischio che i prodotti interessati possano essere utilizzati per scopi militari da uno dei due paesi. Come nota il New York Times, l’IA e l’apprendimento automatico sono utilizzati per varie applicazioni che includono lo sviluppo di armi e la sorveglianza.
Questo nuovo requisito arriva sulla scia di un’altra norma sul controllo delle esportazioni emessa ad agosto, che impedirebbe alla Cina di accedere al software avanzato di progettazione dei chip necessario per produrre i processori di nuova generazione.
NVIDIA ha ammesso che la restrizione potrebbe ostacolare la sua capacità di completare lo sviluppo del chip H100. L’azienda non vende i suoi prodotti in Russia, ma prevede di guadagnare circa 400 milioni di dollari dalle vendite alle aziende cinesi per il terzo trimestre fiscale. Si tratta di denaro che potrebbe utilizzare per lo sviluppo di prodotti futuri. Il chipmaker potrebbe perdere tutte queste potenziali vendite se i clienti cinesi si rifiutassero di acquistare le sue offerte alternative o se il governo si rifiutasse di concedere le licenze ai suoi maggiori clienti.
Questa nuova regola interessa anche AMD ma l’azienda ha affermato che non ritiene che ciò avrà un grande impatto sulla sua attività.
Con molta probabilità queste restrizioni non interesseranno solo NVIDIA e AMD ma anche altre aziende tecnologiche.