Per sorridere il nostro corpo mette in funzione ben dodici muscoli senza che noi ce ne accorgiamo o ne sentiamo il benché minimo sforzo. Ridere fa bene, si sa, e si deve farlo, anche e soprattutto oggi. A sostenerlo è la scienza, ma anche l’ampia e crescente offerta di programmi di intrattenimento di successo, televisivi e non, e il boom di meme e gif a tema sui social.
Un’ulteriore conferma arriva anche dai dati dell’ultimo sondaggio condotto da Wiko – brand di telefonia franco-cinese – all’interno della sua Instagram Community in occasione della Giornata Mondiale della Risata (2 maggio).
Ridere allevia lo stress. È vero per il 96% dei partecipanti alla survey e non è una questione di età (97%). Essere felici è una scelta. La risata ha il potere di sdrammatizzare le situazioni “critiche” (90%) e proprio per questo – secondo l’esperta interpellata da Wiko Desirè Furnari, fondatrice di Rinascerefelici.com e formatrice del benessere specializzata in terapia della risata e lifecoach molto attiva con consigli e lezioni anche sui suoi canali Instagram e Youtube – la risata ci può salvare.
«Siamo tutti bravi a ridere ed essere gioiosi quando le cose vanno bene, ma la vita è fatta anche di sfide da superare, ed è proprio in questi momenti che la risata può diventare una risorsa. La ricerca scientifica e la psico-neuro-endocrino-immunologia ci insegnano che i benefici della risata sono molteplici: dal rafforzamento del sistema immunitario, all’aumento della produzione di serotonina, endorfina, dopamina e ossitocina, così come la stimolazione delle capacità creative e di problem solving. La risata ossigena completamente tutto il nostro corpo, soprattutto il nostro cervello, rendendoci più lucidi e produttivi. Quindi, per assurdo, è proprio nei momenti in cui non troviamo un motivo per ridere, che ne abbiamo più bisogno» – commenta Desirè.
Ma come possiamo ridere nei momenti difficili?Secondo l’esperta in terapia della risata «esistono due fattori che generano in noi una risata: il primo parte dalla mente razionale, l’umorismo. Il secondo è invece legato al nostro corpo, al suo movimento in libertà, in maniera felice, proprio come fanno i bambini. La felicità non è una questione di fortuna, dipende principalmente da noi stessi e non si aspetta, è già dentro di noi. Bisogna solo darle attenzione. È come una candela: se si accende all’esterno basta un colpo di vento per spegnerla, ma se si accende “dentro la propria casa” non si spegnerà così facilmente. Se la vostra felicità dipende da fattori esterni come persone, oggetti, situazioni, fortune, la quantità di like che raggiunge un vostro post ecc., chiunque avrà il potere di spegnerla. Niente e nessuno ha il potere di rendervi tristi se voi avete deciso di essere felici».
Tra le cose che fanno ridere di più gli utenti, secondo il 61% dei rispondenti al sondaggio di Wiko, ci sono le chat con gli amici che battonoi meme dei VIP (39%). Hanno successo anche le gif degli animali (52%) che superano, ma solo di misura, i video nei vari dialetti locali (48%). Diventano subito virali e raccontano l’attualità in chiave comica o satirica. A ulteriore dimostrazione della voglia di divertirsi e ridere, il 77% dei rispondenti dichiara di seguire account e profili divertenti, seppur il 79% affermi di condividere privatamente i contenuti spiritosi invece di postarli sui feed per una risata in amicizia.
Ridere ha più pro che contro, questo è vero. Ma è importante ricordare che non si può scherzare su tutto! Ci sono ancora molti argomenti off-topic secondo il 70% degli utenti intervistati da Wiko. Se anche per un buon 30% non è così, sempre meglio prestare attenzione a non cadere in volgarità e stereotipi che un “semplice” post o video potrebbero inutilmente amplificare.