Ciao amici e REVOT3CH a tutti! Ringraziamo Fossil per averci inviato il Fossil Gen 6 uno smartwatch con Wear OS, nuovo Spapdragon 4100+ e un design molto simile ad un orologio tradizione, disponibile in moltissime configurazioni differenti che ne modificano materiali e cinturini. Fossil Gen 6 ci è piaciuto ma c’è ancora margine di miglioramento per raggiungere il livello di altri smartwatch top di gamma come il Samsung Watch 4 o il Ticwatch 3 Ultra GPS che abbiamo provato nei mesi precedenti.
Design, qualità costruttiva e display
La versione di Fossil Gen 6 che abbiamo avuto in prova è quella standard in colorazione nera, colore che ritroviamo sia sulla cassa in alluminio anodizzato sia sul cinturino in silicone (22mm); al polso risulta ben dimensionato e quindi adatto alla maggior parte dei polsi. I pulsanti sono tre e quello centrale è dotato di corona ruotabile per lo scorrimento nei menù e nelle app; la ghiera zigrinata non può ruotare ma è fissa. La sensazione alla pressione dei tasti e buona così come i tempi di risposta ma abbiano notato che, soprattutto stando a letto, è troppo semplice che vegano premuti attivando involontariamente qualche funzione.
Il display circolare è un AMOLED da 1,29” in risoluzione 416 x 416 pixel con densità di 326ppi. Il pannello è davvero buono anche se con sfondi neri abbiamo notato alcuni aloni strani ma potrebbe essere solo un difetto alla nostra unità. I neri sono assoluti e con sfondi di questo colore si riesce a nascondere il bordino nero presente attorno al display che ancora ad oggi molti produttori non riescono a ridurre.
Hardware ed esperienza d’uso
Fossil Gen 6 monta il SoC Qualcoom Snapdragon 4100+ abbinato a 1GB di RAM e 8GB di storage, Bluetooth LE 5.0, NFC, Wi-Fi, giroscopio, altimetro e bussola. È tra i primi ad utilizzare questo nuovo SoC che lo rendono più veloce e fluido dei predecessori, ogni operazione è rapida e anche le animazioni sono fluide. Come software abbiamo Wear OS e finalmente, per la prima volta, troviamo uno smartwatch dove è possibile accedere all’Assistente Google in qualsiasi momento (anche con smartwatch in stanby) solamente pronunciando “Ok Google” poiché qui il riconoscimento vocale funziona correttamente; avevamo visto questa funzione anche su Ticwathc 3 Ultra però lì purtroppo non era funzionante. Tramite la pressione del tasto inferiore si può accedere comodamente a GPay che una volta configurato vi consentirà di pagare contactless. Fossil Gen 6 dà il meglio di sé quando abbinato a smartphone Android in quanto vi consente di rispondere vocalmente ai messaggi che ricevete mentre su iOS si possono solo leggere, si può rispondere anche alle chiamate in quanto è dotato di microfono e speaker.
Per quanto riguarda i quadranti dobbiamo dire che hanno una grafica poco curata e sono poco personalizzabili, infatti, non permettono la modifica degli elementi presenti nel quadrante; sul PlayStore ne trovate di più belli da installare. Le schede con informazioni rapidi quali meteo, sonno, passi ecc sono personalizzabili e potrete scegliere quelle che preferite. Toccherà aspettare l’arrivo di WearOS 3.0 per avere gestione migliore dei quadranti ma purtroppo l’aggiornamento è rimandato al 2022.
Tra i vantaggi di Wear OS troviamo non solo la possibilità di modificare i quadranti se non ci aggradano quelli di base ma anche la possibilità di utilizzare qualsiasi app di monitoraggio del fitness e salute, ad esempio lo potete abbinare Strava, Nike Run, Club o altri. Fossil offre una discreta gamma di funzioni preinstallate come il monitoraggio del sonno, conteggio dei passi, ossigenazione del sangue, frequenza cardiaca e fin qui tutto bene. La criticità più grande è che questi dati non vengono salvati da nessun parte al di fuori dello smartwatch, in soccorso viene Google Fit che consente di sincronizzare il tutto anche sulla app per smartphone. Fossil Gen 6 ha un buon tracciamento ma per coloro che voglio un’analisi più approfondita delle attività o del percorso ci sono soluzioni migliori, confrontandolo con altri prodotti abbiamo visto che eccede con il conteggio dei passi.
Autonomia
Uno degli aspetti da migliorare riguarda l’autonomia che con una carica completa non consente di andare oltre il giorno di utilizzo e se lo stressate di più potrebbe durare anche meno. È dotato di monitoraggio del sonno ma per poter effettivamente utilizzare questa funzione dovrete ricaricare lo smartwatch prima di andare a dormire, non il massimo della comodità. Fortunatamente la ricarica è veloce e con 30 minuti arriva all’80%, un bel miglioramento rispetto i modelli precedenti.
Conclusioni
Fossil Gen 6 ha molte caratteristiche interessanti come il nuovo Snapdragon 4100+ che lo rende fluido e veloce, il riconoscimento vocale per l’Assistente Google che funziona tranquillamente, l’interazione con notifiche e chiamate è ottima. Come abbiamo potuto vedere questo Gen 6 si focalizzi molto sulla parte smart a discapito di quella fitness dove si devono trovare escamotage come l’utilizzo di Google Fit per avere un controllo migliore delle attività. Se prediligete la parte smart può fare al caso vostro al netto dell’autonomia che a nostro avviso non è sufficiente e deve migliorare con Wear OS 3.0 che siamo ansiosi di provare. Il prezzo di listino è di 299€, un po’ altino ma si trovano già offerte interessanti che vi consentono di portarlo a casa con una spesa di 249€ che secondo noi sono più a fuoco.
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Un saluto da Zio Bob, Pasqui e Liberato che ha scritto questo articolo.