Fitbit è diventato l’obiettivo di una class action dopo che diversi utenti hanno segnalato un difetto critico che ha causato il surriscaldamento dello smartwatch Ionic. Di conseguenza, molti sono finiti con un polso ustionato.
Google aveva già annunciato ben 1,7 milioni di unità Fitbit Ionic dopo che 78 utenti hanno subito ustioni, ma l’azione collettiva chiede un risarcimento finanziario per le vittime.
Nel testo, il gruppo di utenti afferma che “i consumatori hanno acquistato i prodotti per bruciare calorie e non la loro pelle”. Inoltre, indicano che Google cerca di esonerarsi dalle colpe sostenendo che le vittime non si sono prese cura dell’igiene e che questo potrebbe aver influito sulle ustioni.
La documentazione allegata alla causa comprende anche una serie di foto di polsi ustionati, ma il materiale è troppo esplicito per essere pubblicato dalla stampa. Ci sono casi in cui l’ustione ha raggiunto livelli preoccupanti e ha lasciato sequele.
Gli avvocati responsabili della class action sostengono inoltre che Google ha richiamato solo il modello Ionic, ma si è dimenticato di altri smartwatch che hanno anche un problema di surriscaldamento: Sense, Versa, Versa Light, Versa 2, Versa 3, Blaze, Inspire e Inspire 2.
In alcuni casi, la batteria è semplicemente esplosa mentre il dispositivo era ancora al polso di chi lo indossava. Oltre a causare danni fisici, il problema potrebbe anche causare conseguenze secondarie, poiché questo tipo di incidente può verificarsi ad esempio su un aereo.
Finora, la corte non si è ancora pronunciata sul caso. Google non ha ancora rilasciato una posizione.