Il consiglio di vigilanza di Meta chiede ai dirigenti di riconsiderare la questione della nudità su Facebook e Instagram.
Lunedì il consiglio di sorveglianza di Meta ha inferto un duro colpo a Instagram. Ha annullato la decisione della piattaforma di rimuovere due post che mostravano persone transgender e non binarie con seni scoperti ma capezzoli nascosti. Non contenti di aver ribaltato la decisione originaria del social network, i 20 “saggi”, tra i quali figurano un premio Nobel per la pace, avvocati e vari esperti, hanno raccomandato a Meta di rivedere la sua politica sulla “Nudità e attività sessuale per adulti”, che per loro non era abbastanza chiara e non rispettava i diritti umani.
Il consiglio di vigilanza si è pronunciato su due post distinti della stessa coppia su Instagram. Le due foto pubblicate menzionavano, nella didascalia, la futura operazione di riassegnazione sessuale di uno dei due coniugi. Voleva finanziare l’asportazione del suo seno attraverso il crowdfunding. Lungi dall’essere erotiche o scioccanti, le foto sono state individuate dal rilevamento automatico della nudità di Meta. E per due volte il sistema le ha cancellati.
Sicuri del loro diritto, i due utenti di Internet hanno fatto ricorso contro la decisione di Instagram a Meta, per poi rivolgersi al Consiglio di vigilanza. Questo è stato un bene, perché i loro post sono tornati online non appena è stato annunciato che i Saggi si sarebbero pronunciati sul loro caso. Di conseguenza, Facebook e Instagram dovranno modificare le loro politiche sulla nudità.
Secondo Helle Thorning-Schmidt, ex primo ministro danese e membro del consiglio di amministrazione, “la politica attuale si basa su una visione binaria del genere”. Costringe i moderatori a prendere decisioni rapide e soggettive. Esistono eccezioni alla regola, ma non sono chiare. Facebook e Instagram trarranno beneficio dalla modifica della loro politica sulla nudità. Questo vale sia per i moderatori, la cui vita quotidiana può essere un inferno, sia per gli utenti.