Si prospetta una settimana intensa quella di Elon Musk e in generale la situazione non appare come una delle più rosee. Il senatore del Massachusetts Ed Markey aveva chiesto a Musk alcuni giorni fa mediante una lettera di chiarire le nuove politiche di Twitter dopo l’invasione di troll verificati. Il miliardario ha risposto in modo sprezzante alla richiesta del legislatore che a sua volta ha risposto con un rimprovero.
La risposta di Markey non si è fatta attendere ed è stata dura: “Una delle sue aziende è sottoposta a un decreto di consenso della FTC. L’ente di vigilanza sulla sicurezza delle auto NHTSA sta indagando su un’altra per aver ucciso delle persone. E lei passa il tempo a litigare online”. “Aggiusti le sue aziende. O lo farà il Congresso“.
Markey ha inviato la lettera che ha dato origine allo scambio l’11 novembre. Nella lettera, Markey chiedeva a Musk di spiegare come il Washington Post sia riuscito a creare un account verificato che lo impersonava e perché un pop-up ufficiale abbia comunicato agli utenti di Twitter che la verifica era dovuta a un ruolo nel governo. Musk ha tempo fino al 25 novembre per rispondere per iscritto a queste e ad altre domande.
Twitter ha sospeso la verifica degli account a pagamento meno di due giorni dopo il lancio del nuovo abbonamento Blue. Mentre il servizio era disponibile, i troll lo hanno utilizzato per impersonare celebrità, politici e brand, provocando il caos sulla piattaforma.
Sebbene non vi sia alcuna certezza che l’avvertimento di Markey si traduca in un’azione governativa, la probabilità di una risposta normativa è diventata più solida domenica, dopo che i democratici si sono assicurati la maggioranza al Senato. Markey è anche membro della Sottocommissione per le comunicazioni, i media e la banda larga, la commissione del Senato che più probabilmente raccomanderà un’azione contro Twitter.