Dopo aver acquistato Twitter, Elon Musk ha deciso di unirsi al team di Spotify, Epic Games e molti altri sviluppatori di applicazioni. Il miliardario ha infatti chiarito di non essere d’accordo con la commissione del 30% che Apple addebita sulla vendita di app all’interno del suo App Store.
Per Musk, addebitare questa tassa indica che qualcosa “assolutamente non va“, poiché rappresenta fondamentalmente una “tassa su Internet” globale. Così commenta la questione proprio su Twitter.
Il commento del dirigente è avvenuto in seguito ad un rapporto secondo cui PayPal aveva chiesto alla Commissione Antitrust dell’Unione Europea di aiutare a risolvere la sua controversia con Apple.
Ricordiamo che l’UE sta già prendendo provvedimenti in merito, avendo avviato diverse procedure per regolamentare la tassazione nell’App Store e per ridurre il “monopolio” di Apple.
Il CEO di Tesla e proprietario di Twitter afferma che la tariffa dell’App Store è “praticamente 10 volte quella che dovrebbe essere“, in pratica ritiene che Apple debba sì addebitare qualcosa sulle transazioni effettuate nello store di iPhone, ma che la commissione dovrebbe essere solo del 3% .
Finora, Apple non ha commentato il post del miliardario, ma la società afferma sempre che la commissione del 30% viene addebitata solo agli sviluppatori che superano il milione di dollari di entrate. In ogni caso, dato che questa non è la prima volta che Musk prende posizione contro Apple (in passato è arrivato a considerare l’ecosistema dell’azienda un “giardino recintato”) è improbabile che l’azienda si scomodi con un commento.