Edward Snowden, un ex dipendente della CIA e della NSA accusato di aver rubato informazioni al governo degli Stati Uniti dopo aver rivelato dettagli sui sistemi di sorveglianza globale degli Stati Uniti, ha appena ottenuto la cittadinanza russa attraverso un decreto di Vladimir Putin.
La cittadinanza garantirà alcuni vantaggi aggiuntivi all’esule statunitense, che vive in Russia dal 2013 e ha ricevuto un visto di residenza permanente nel Paese nel 2020 dopo anni di trattative con diversi governi, tra cui il Parlamento Europeo, che ha approvato la concessione dell’asilo a Snowden nel 2015.
Alcuni dei vantaggi di questo cambiamento includono l’accesso ai diritti dei cittadini russi, come l’accesso all’assistenza sanitaria, all’istruzione e ai programmi del governo di Vladimir Putin.
Anatoly Kucherena, l’avvocato di Snowden, ha anche affermato che l’analista non sarà chiamato a prestare servizio nell’esercito russo perché non aveva prestato servizio in precedenza in Russia. D’altra parte, i giornalisti discutono di questa possibilità, poiché Snowden rappresenterebbe un grande vantaggio per Putin grazie alla sua conoscenza delle agenzie di sicurezza statunitensi.
Oltre a Edward Snowden, anche Lindsay Mills, la moglie dell’analista, ha chiesto la cittadinanza russa per assicurarsi che non venga separata dalla sua famiglia, che comprende anche una figlia con l’ex funzionario della CIA.
“Dopo anni di separazione dai nostri genitori, io e mia moglie non abbiamo alcun desiderio di essere separati dai nostri figli. Dopo due anni di attesa e quasi dieci anni di esilio, un po’ di stabilità farà la differenza per la mia famiglia. Prego per la privacy per loro e per tutti noi”.
Questo passo allontana Snowden ancora più dall’estradizione richiesta dagli Stati Uniti, che vogliono perseguirlo penalmente per aver fatto trapelare documenti segreti che coinvolgono programmi come PRISM, che sono stati usati per spiare anche i leader di governi stranieri.