Il nome di Julius Bencko potrebbe non dire molto in relazione alla vicenda Megaupload. Sebbene abbia ricevuto e riceva tutt’ora molta meno attenzione da parte dei media rispetto a Kim Dotcom e ad alcuni dei suoi collaboratori, ha comunque svolto un ruolo importante nello sviluppo della piattaforma di download illegale. Bencko è stato infatti il designer grafico che ha creato il logo di Megaupload, oltre al supporto del player Flash sul sito. Inoltre ha anche detenuto azioni della società.
Sebbene Julius Bencko fosse finora riuscito a sfuggire, dopo 11 anni dalla chiusura del sito le autorità lo hanno arrestato in un hotel di Praga e sarà presto estradato negli Stati Uniti, dove dovrebbe scontare la sua pena.
Quando le autorità hanno arrestato Kim Dotcom (rilasciato su cauzione) e i suoi collaboratori nel gennaio 2012, Julius Bencko era scomparso, anche se non era proprio completamente scomparso visto che tra il 2012 e il 2013 ha retwittato alcuni messaggi della vicenda Megaupload e nel 2014 ha pubblicato su YouTube dei video in cui mostrava la sua nuova attività, ovvero il restauro di vecchie auto.
Dal 2014 Julius Bencko è stato più discreto. Tutto calmo insomma finché i tribunali non si sono interessati al suo caso ed è stato emesso un mandato di arresto internazionale nei suoi confronti; è stata la polizia ceca ad arrestare l’uomo in un hotel di Praga.
Come mai i tribunali si sono interessati al caso di Julius Bencko? Per capirlo, dobbiamo guardare indietro al suo ruolo all’interno del sito Megaupload. È vero che nel 2007 la corrispondenza di Julius Bencko mostra che cercava link per scaricare serie illegali ma questo potrebbe non essere sufficiente. Consultando la sua cronologia dei pagamenti, le autorità hanno scoperto che Julius Bencko aveva guadagnato più di un milione di dollari solo nel 2010, grazie alle sue attività su Megaupload e che deteneva il 2,5% delle azioni della società. Il suo lavoro non si limitava dunque solo alla progettazione grafica del sito.
L’uomo sarà estradato negli Stati Uniti, dove sconterà una pena di diversi anni. A titolo di confronto, gli ex programmatori Mathias Ortmann e Bram van der Kolk sono stati recentemente condannati a poco meno di 3 anni di carcere dai tribunali neozelandesi, mentre il fondatore Kim Dotcom combatte contro l’estradizione negli USA.