La strategia di streaming di Disney sarà modificata. Bob Iger, il “nuovo” CEO, vuole produrre meno contenuti sulla sua piattaforma. Mentre Disney+ continua a guadagnare abbonati, continua a perdere denaro.
Disney+ è uno dei servizi di streaming più popolari del pianeta, con oltre 165 milioni di abbonati in tutto il mondo. Eppure sta perdendo soldi per la casa madre, che ha deciso di rivedere la propria strategia sotto la guida di Bob Iger, lo storico amministratore delegato tornato al timone il mese scorso in sostituzione di Bob Chapek.
Il rapporto annuale della Disney suggerisce che l’azienda intende frenare le produzioni originali. Non si tratta di fermarli, ma di ridurli. Il segmento dello streaming è ingrato e difficile da rendere redditizio: sarebbe costato all’azienda californiana più di un miliardo di dollari nel 2022, nonostante il costante aumento del numero di abbonati.
Disney ridurrà il numero dei contenuti
Tutte le produzioni sono interessate da questa riduzione: Lucasfilm, Pixar, Marvel, 20th Century Fox e Walt Disney Pictures. Nel 2023, il numero di produzioni originali sarà ridotto da 50 a 40 (film o serie TV). Questo riguarda sia i contenuti esclusivi Disney+ che quelli distribuiti nei cinema. D’altra parte, General Entertainment, un ramo dell’azienda dedicato alla televisione, prevede di aumentare i propri contenuti da 145 a 240.
Tutto ciò non significa che l’epoca d’oro di Disney+ è finita, ma semplicemente che il numero di produzioni diminuirà leggermente. Se prendiamo ad esempio i prodotti Marvel o Star Wars, possiamo aspettarci un calo del numero di serie in futuro. Questo permetterà di offrire contenuti più qualitativi, del resto non ha senso pubblicare quattro serie all’anno se metà di esse non sono buone. Resta da vedere come i due franchise si adatteranno a questo cambiamento, dato che hanno già un programma di uscite ben definito per i prossimi tre anni.
Bob Iger sembra prendere in mano la situazione dopo la partenza di Chapek e vorrebbe orientarsi verso un modello di business più tradizionale, meno “Disney+ centrico”.