L’emulatore Delta per iOS è stato costretto a cambiare icona per scongiurare una causa da parte di Adobe, che ha ritenuto il logo troppo simile al proprio.

Delta, nota app che consente l’emulazione di migliaia di giochi Nintendo su iPhone e iPad, ha affrontato un nuovo problema legale che, per una volta, non coinvolge Nintendo. Invece, il contendente legale è Adobe, il gigante del software noto per Photoshop, che ha accusato gli sviluppatori di Delta di aver copiato l’icona della loro applicazione.

A seguito delle accuse, gli sviluppatori si sono affrettati a modificare l’icona dell’app per evitare conseguenze legali, inclusa la possibile rimozione dall’App Store di Apple. L’industria degli emulatori su dispositivi Apple ha sempre navigato in acque turbolente. Ad esempio, iGBA è stato rimosso dall’App Store poche ore dopo il lancio per aver utilizzato il codice sorgente di un altro emulatore senza permesso.

Nonostante le continue sfide legali, molti sviluppatori, come quelli di Delta, persistono nel rilasciare strumenti per emulare vecchi giochi su dispositivi moderni. Queste applicazioni rimangono sotto stretto controllo, con molti che aspettano la prima opportunità per avviare azioni legali.

delta cambia icona per evitare grane legali con adobe (1)

La situazione di Delta è diventata critica all’inizio del mese, quando una serie di e-mail, inizialmente dagli avvocati di Adobe e poi da Apple, hanno messo in guardia i responsabili dell’applicazione riguardo alla possibile rimozione dall’App Store. Secondo quanto riportato da The Verge, Adobe ha sostenuto che il logo di Delta, caratterizzato da un triangolo con bordo frastagliato, fosse troppo simile al proprio design.

L’accusa ha spinto Delta a modificare rapidamente il logo, pur mantenendo la base del design originale in una forma “strapazzata” come soluzione provvisoria. La decisione di cambiare l’icona è stata comunicata ai loro utenti con la speranza che apprezzassero il nuovo design. Questi fatti come questo mettono in evidenza la complessità del design dei marchi e la tutela della proprietà intellettuale.

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Carolina Napolano
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