Dating online e sicurezza informatica, questo il focus del nuovo report 2022 rilasciato oggi da NortonLifeLock. Se più della metà degli italiani intervistati indaga sul proprio abbinamento online, il 28% di coloro che hanno avuto un partner romantico ammette di controllarlo a sua insaputa o senza il suo consenso.
Secondo un nuovo report pubblicato dagli esperti di sicurezza informatica di Norton, i vostri abbinamenti nei siti di incontri online potrebbero tenervi d’occhio. Più della metà degli adulti italiani intervistati (51%) che hanno usato siti o app di incontri online ammettono di tenere d’occhio o investigare online un potenziale partner, cercandolo sui social, motori di ricerca, siti di networking professionale o persino pagando per effettuare controlli su di esso.
Quando si cerca il partner perfetto online, è normale voler conoscere meglio le persone con cui siamo stati abbinati. Molti però non aspettano il primo appuntamento per scoprire se il partner abbinato è quello giusto. Dal sondaggio condotto online in collaborazione con The Harris Poll su 1.000 italiani dai 18 anni in su risulta che dopo aver trovato un match, un terzo (33%) dei frequentatori di siti di incontri online intervistati cerca i profili social della persona.
Un quarto dei frequentatori di siti online italiani intervistati (24%) digita il nome del partner in un motore di ricerca, mentre il 15% ne cerca il profilo professionale su siti come LinkedIn oppure cerca gli amici e la famiglia del match sui social (12%). Se questo ti sembra un comportamento invasivo, pensa a coloro che vengono inconsapevolmente sottoposti a controlli sul loro passato: il 3% dei frequentatori di siti di incontri online intervistati ammette di aver pagato per effettuare controlli sul loro match.
È interessante notare che spesso tutte queste attività pongono fine rapidamente a ogni un’interazione. Delle persone intervistate che hanno usato un’app o un sito web di incontri online, una su tre (33%), afferma di aver annullato il match con qualcuno dopo aver appreso nuove informazioni su quella persona. Ad esempio, più di uno su dieci degli intervistati (11%) ha annullato il match dopo aver trovato foto di una persona che non corrispondeva a quella del suo profilo sul sito di incontri.
Nonostante il noto pericolo associato all’eccesso di condivisione online, solo uno su dieci degli adulti intervistati (13%) che hanno usato un’app o un sito web di incontri afferma di aver utilizzato un nome diverso dal proprio sulla piattaforma, mettendo a rischio la propria privacy online. Fra gli italiani intervistati che hanno avuto un incontro di persona con qualcuno conosciuto online, solo il 5% ha condiviso anticipatamente il luogo dell’incontro con un amico o un familiare.
Altri risultati del report:
- Anche chi non si è registrato su un’app o un sito web di incontri online potrebbe essere tenuto d’occhio. Alcuni tra gli italiani intervistati ammettono di aver controllato l’account musicale di una persona a cui erano interessati come partner romantico (10%), mentre quasi due su cinque tra gli intervistati di età compresa tra i 18 e i 39 anni afferma di aver accidentalmente messo un like su un vecchio post o una vecchia foto mentre scorreva il feed dei social media di una persona a cui era interessata (39%).
- Chi ha una relazione (o ne è appena uscito) non può permettersi di essere compiaciuto. Sebbene la maggior parte degli adulti intervistati (84%) creda che lo stalking online di un partner attuale o precedente sia in qualche misura nocivo, più di un quarto (28%) di coloro che hanno avuto un partner romantico ammette di controllarlo a sua insaputa o senza il suo consenso. Anche se non rientra nei timori per la sicurezza riguardanti gli incontri online, questo fatto suggerisce un modello di comportamento digitale più ampio tra gli adulti.
- Gli adulti della Generazione Z, esperti di tecnologia, sono più propensi a investigare online rispetto alle altre generazioni. Quasi due terzi degli adulti appartenenti alla Generazione Z intervistati in 10 paesi, che hanno avuto un partner romantico (65%), ammettono di controllare il proprio partner attuale o precedente. Questo li pone a un livello notevolmente più alto rispetto alle altre generazioni (57% dei Millennials; 29% della Generazione X; 11% della generazione dei baby boomer) e in linea con l’aspettativa che le generazioni più giovani e più esperte di tecnologia sono più capaci e disposte a spiare online.