La divisione Cruise di GM non vuole più affidarsi a produttori terzi per i chip che alimentano i suoi veicoli autonomi, quindi li sta producendo in proprio. Carl Jenkins, vicepresidente dell’azienda per l’ingegneria dell’hardware, ha dichiarato che il motivo principale che ha portato a questa decisione è il costo troppo elevato dei chip (argomento caldissimo) prodotti da altre aziende.
“Due anni fa, pagavamo un sacco di soldi per una GPU di un fornitore famoso“, ha detto Jenkins, riferendosi a NVIDIA. Ha spiegato che Cruise non poteva negoziare perché non stava ancora producendo veicoli autonomi in serie. La sua tecnologia è ancora in fase sperimentale e le sue operazioni rimangono limitate. Producendo i propri chip e ottimizzando i costi, Cruise, come Tesla, Apple e Volkswagen prima di lei, sta prendendo in mano il proprio futuro.
Jenkins ha rivelato che Cruise ha già sviluppato quattro chip, a partire da Horta, progettato per diventare il cervello principale del veicolo; Dune elaborerà i dati provenienti dai sensori, mentre un altro chip elaborerà le informazioni provenienti dal radar. Il quarto sarà annunciato in seguito. Questi componenti alimenteranno la Cruise Origin, la navetta elettrica a guida autonoma annunciata dall’azienda nel 2020 che non avrà né volante né pedali ed avrà invece quattro sedili all’interno uno di fronte all’altro. Il veicolo è stato progettato per poter essere utilizzato come veicolo condivisibile, sempre in movimento, per trasportare i passeggeri.
I dirigenti dell’azienda non hanno detto quanto hanno speso per lo sviluppo dei chip, ma ritengono di poter recuperare l’investimento una volta che Cruise inizierà a scalare la produzione. L’amministratore delegato di Cruise, Kyle Vogt, ha dichiarato che i chip interni all’azienda aiuteranno Origin a “raggiungere il punto di forza dal punto di vista dei costi” entro il 2025 e renderanno possibile l’acquisto di veicoli autonomi per uso personale.