La capitalizzazione del mercato globale delle criptovalute è in crisi. È sceso sotto gli 800 miliardi di dollari per la prima volta in 691 giorni o dal 30 dicembre 2020.
Il valore delle principali criptovalute è in caduta libera da diversi mesi, ma questo crollo è stato recentemente accelerato dalle battute d’arresto di FTX, una delle più famose piattaforme di gestione delle criptovalute. Come se non bastasse, la borsa è stata addirittura vittima di un hackeraggio, in quanto sono state effettuate transazioni finanziarie sospette sui conti dell’azienda.
La capitalizzazione totale del mercato delle criptovalute è scesa del 5% tra il 14 novembre e il 21 novembre, raggiungendo un valore di 795 miliardi di dollari. Tuttavia, il sentimento generale è molto peggiore, considerando che questa valutazione è la più bassa vista dal dicembre 2020. La maggior parte degli asset digitali continua quindi a risentire degli effetti collaterali negativi del fallimento di FTX, che ha scosso la fiducia degli investitori nel settore nel suo complesso.
L’Ether è stato recentemente scambiato al di sotto del suo più recente valore di 1.200 dollari. La seconda criptovaluta per valore di mercato è scesa di quasi il 10% dal picco di 1.275 dollari della scorsa settimana a meno di 1.100 dollari nella giornata di oggi. L’Ether ha sottoperformato il Bitcoin nelle ultime due sessioni, in parte a causa della speculazione che parte dei 663 milioni di dollari ritirati da FTX durante il suo fallimento fossero Ether. Sembra infatti che la persona che ha derubato FTX fosse uno dei maggiori possessori di Ether al mondo, con un bottino di circa 288 milioni di dollari.
Anche il Bitcoin, nel frattempo, sta attraversando un periodo buio. La criptovaluta più popolare è stata recentemente scambiata a meno di 16.000 dollari, ben lontana dal suo massimo storico di quasi 69.000 dollari nel novembre 2021. Il destino del Bitcoin ha ancora una volta dettato la direzione del mercato delle altcoin, con la stragrande maggioranza dei token scambiati in rosso per la giornata, con gli operatori che sono usciti dal mercato in previsione di ulteriori ribassi.