La qualità delle fotocamere degli smartphone è una delle caratteristiche più importanti nella scelta di un dispositivo. Per distinguersi in un mercato così competitivo, una startup belga chiamata Spectricity ha presentato quest’anno il suo ultimo prodotto: il chip S1.
Secondo l’azienda, il componente è il primo sensore di imaging spettrale veramente miniaturizzato e prodotto in serie per dispositivi mobile. L’azienda è così fiduciosa nella sua creazione che prevede che sarà presente in tutti i telefoni cellulari entro due anni.
L’obiettivo principale dell’S1 è quello di misurare il “vero colore”, cosa che non è ancora possibile nemmeno nei migliori smartphone disponibili sul mercato. Questo perché il software di bilanciamento del bianco utilizzato per eliminare i toni di colore non realistici ha alcune limitazioni.
La novità risolve questo problema grazie a filtri aggiuntivi che analizzano la firma spettrale di un oggetto. Dopo aver rilevato la fonte di luce in un’immagine, il sistema corregge i colori.
Durante una dimostrazione dal vivo per il sito web The Next Web, Spectricity ha confrontato le foto prodotte dal chip con quelle delle fotocamere degli smartphone di fascia alta in diverse condizioni di illuminazione.
La tecnologia promette di essere rivoluzionaria
Anche se non c’è alcuna garanzia che i risultati della dimostrazione saranno completamente replicati nella realtà, i colori prodotti dalla startup appaiono molto più coerenti sotto diverse luci.
Inoltre, l’S1 è in grado di catturare l’intera gamma visibile e infrarossa a velocità video, il che può migliorare numerose applicazioni mobile come l’e-commerce, la verifica dell’identità e le funzioni cosmetiche.
Una componente chiave di questi progetti è il miglioramento della rappresentazione del tono della pelle. Le fotocamere dei telefoni notoriamente non riescono a catturare le tonalità più scure, il che limita l’inclusione nelle foto e inibisce anche le applicazioni che utilizzano l’analisi della pelle, dal rilevamento del melanoma al trucco virtuale.
Anche le grandi aziende produttrici di smartphone stanno investendo nella fedeltà cromatica, ma la startup sostiene che nessuna può competere con il sensore S1. L’amministratore delegato dell’azienda, Vincent Mouret, ha dichiarato che nessun dispositivo è in grado di riconoscere i colori reali come il chip.
Spectricity è nata come spin-out del Centro Interuniversitario di Microelettronica (IMEC), un laboratorio di ricerca per la nanoelettronica e le tecnologie digitali. Con 19 brevetti concessi e 66 domande attive, oltre a 13 dottorati di ricerca nel suo team, l’azienda spera di commercializzare i suoi prodotti su larga scala.