Google Chrome è da molti anni uno dei migliori browser per desktop e dispositivi mobile. Negli ultimi mesi, Google ha pianificato la transizione delle estensioni di Chrome a Manifest V3. Sin da quando è stato annunciato l’anno scorso, questo passaggio è stato considerato da molti una mossa controversa perché renderà inutili e inefficaci gli ad-blocker del browser Chrome.
Manifest V3 è la nuova iterazione della piattaforma di estensioni di Chrome. Google afferma che le estensioni Manifest V3 aggiungono miglioramenti in termini di sicurezza, privacy e prestazioni. Ora, in un post sul blog, Google ha condiviso ulteriori informazioni sulla transizione a Manifest V3. In base alla tempistica condivisa da Google, sembra che Manifest V2 sarà eliminato gradualmente tra un anno. Se da un lato Google promette maggiore sicurezza, privacy e trasparenza con la nuova iterazione, dall’altro c’è un importante punto debole che ha reso questa mossa controversa.
In sostanza, il nuovo Manifest V3 è in grado di rendere meno efficaci e inutili gli ad blocker presenti sulla piattaforma Chrome. Anche se, a difesa di Google, questa mossa serve a garantire maggiore privacy e sicurezza, gli utenti di Chrome non saranno contenti di questa mossa che rende gli adblocker meno efficaci.
Cosa significa questo per gli utenti finali?
Google ha dichiarato che a partire da gennaio (2023) con Chrome 112, l’azienda potrebbe iniziare a disattivare le estensioni Manifest V2 nei canali Canary, Dev e Beta. Inoltre, a partire da giugno (2023), con la versione 115 di Chrome, potrebbe eseguire test per disattivare il supporto per le estensioni Manifest V2 in tutti i canali, compreso il canale stabile, su cui si trova la maggior parte degli utenti.
Google ha anche chiesto agli sviluppatori che possiedono estensioni con Manifest V2 di completare la migrazione a Manifest V3 con largo anticipo rispetto al rilascio di queste versioni di Chrome. Le estensioni su V2 potrebbero smettere di funzionare se la transizione non viene effettuata prima delle date indicate. La preoccupazione maggiore per gli utenti finali in questo momento è che la nuova iterazione renda inefficaci tutti gli ad blocker. Secondo un rapporto di Arstechnica, con la V3 la soluzione integrata di Chrome costringe gli ad blocker e le estensioni per la privacy a utilizzare la soluzione primitiva di un elenco grezzo di URL bloccati piuttosto che le regole di filtraggio dinamico implementate da qualcosa come uBlock Origin.
Manifest V3 richiede agli sviluppatori di utilizzare una declarativeNetRequest, che essenzialmente li costringe a utilizzare un elenco di URL specifici. Il problema principale è che l’elenco di regole è limitato a 30.000 voci, mentre una normale estensione di blocco pubblicitario può contenere fino a 300.000 voci. Infine, a partire dal gennaio 2023 il Manifest V3 diventerà un prerequisito e nel giugno 2023 il Chrome Web Store non consentirà più la pubblicazione di elementi Manifest V2. Nel gennaio 2024, dopo la scadenza della politica aziendale di Manifest V2, il Chrome Web Store rimuoverà tutti gli articoli Manifest V2 rimanenti dallo store.