Il presidente Biden ha firmato il CHIPS Act all’inizio del mese scorso. Una manovra importante che ha scosso qualche equilibrio e che prevede progetti a lungo termine e un grande impegno ma soprattutto riconosce e sottolinea l’importanza di rimanere all’avanguardia nel mondo dei chip per non rischiare di rimanere indietro.
Gli Stati Uniti possono essere in vantaggio nella progettazione di semiconduttori, ma la produzione è ancora il fiore all’occhiello di luoghi come Taiwan. Per contrastare questa situazione, l’amministrazione Biden ha delineato la destinazione di 50 miliardi di dollari di investimenti previsti dal CHIPS Act. Di questi, 28 miliardi di dollari sono destinati ad aiutare nella costruzione di strutture per incrementare la produzione e l’assemblaggio di chip più avanzati e all’avanguardia. Il denaro sarà distribuito sotto forma di sovvenzioni, accordi di cooperazione, garanzie di prestito o sussidi. Altri 10 miliardi di dollari sono destinati a migliorare la produzione di chip speciali per l’industria automobilistica, dei dispositivi medici e della difesa e 11 miliardi di dollari sono destinati a strutture di ricerca e sviluppo statunitensi, con l’intento di creare nuove tecnologie per i chip che saranno prodotte sul territorio americano.